Il digitale è roba per donne: parte il Progetto NERD? edizione 2024

by Martina Tortelli

La dodicesima edizione del progetto guidato da IBM vedrà la partecipazione di più di 5000 studentesse delle scuole superiori. Obiettivo: far appassionare le ragazze alle materie STEM, sviluppando progetti in digitale sui 17 obiettivi proposti dall’Agenda ONU 2030. 26 le Università di riferimento su tutto il territorio nazionale.

Intervenire sulle materie STEM, promuovendo un insegnamento accattivante sin dai primi anni di scuola è tra le linee guida del Mim per portare il nostro Paese a migliorare la preparazione del suo capitale umano. Recenti studi, infatti, ci dicono che il 65% dei bambini di oggi farà da adulto una professione che ancora non esiste, e la maggior parte di queste professioni sarà nell’ambito digitale e tecnologico.

I laureati nelle materie tecnico-scientifiche in Italia sono, però, ancora troppo bassi, soprattutto tra le donne e nel sud. La conferma nell’ultimo rapporto ISTAT su istruzione e ritorni occupazionali: tra gli uomini di 25-34 anni la percentuale dei laureati in materie tecniche è del 34,5%, ma solo il 16% tra le donne.

L’uguaglianza di genere è oggi un obiettivo strategico per favorire crescita economica e benessere. Diminuire il divario esistente è anche parte dell’agenda 2030 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, soprattutto in relazione allo studio.

Il Progetto NERD? (Non è Roba per Donne?), oggi parte del progetto internazionale IBM SkillsBuild for Girls, nasce nel 2012 dalla collaborazione tra il dipartimento di Informatica della Sapienza di Roma e IBM per rispondere all’esigenza di stimolare le ragazze ad avvicinarsi alle materie STEM, in particolare all’informatica. L’iniziativa, completamente gratuita, si è ampliata nel tempo fino a coinvolgere 26 Università su tutto il territorio nazionale.

Il bilancio nei dodici anni trascorsi ha visto la partecipazione di più di 40.000 studentesse, 1.200 scuole secondarie di secondo grado, ed ha registrato aumenti considerevoli di iscrizioni in “rosa” nelle facoltà STEM delle Università italiane coinvolte, che vanno da un minimo del 15% a punte di eccellenza del 35% soprattutto nel sud del nostro Paese.

Partecipando a incontri formativi e laboratori online, le giovani studentesse imparano in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e programmare app, sperimentando, sotto la supervisione di chi ha già intrapreso con passione il “mestiere” dell’informatico.
Organizzate in gruppi di 3 o 4, le ragazze, dopo aver acquisito alcune competenze  attraverso i corsi messi gratuitamente a disposizione sulla piattaforma IBM SkillsBuild, svilupperanno sulla piattaforma watsonx un chatbot cognitivo su un tema da loro scelto. Tutti i lavori verranno consegnati e valutati da una commissione congiunta composta da esperti di IBM e professori dell’Università.

Il 28 maggio si svolgerà la premiazione nazionale e le studentesse vincitrici avranno la possibilità di partecipare ad un workshop di tre giorni, presso le sedi di IBM, Intesa Sanpaolo, Generali e Enel, che sono partner del progetto. In ogni città poi verrà assegnato un premio locale al progetto che si sarà meglio classificato.

I partner accademici facilitano l’incontro con le scuole superiori del territorio e permettono alle ragazze di conoscere il mondo universitario in anteprima: l’iniziativa infatti si rivolge a studentesse del terzo e quarto anno di scuola superiore di qualsiasi indirizzo.

Il progetto NERD è animato da volontarie e volontari IBM – gli IBM Volunteers – e si prefigge di mostrare come l’informatica sia una materia creativa, interdisciplinare e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono.

“IBM ha un impegno di lunga data nell’inclusione di tutti i talenti disponibili. Questo assume un valore ancora maggiore nell’era dell’Intelligenza Artificiale, che apre nuove opportunità professionali e di collaborazione tra uomo e macchina a coloro che dispongono di un’adeguata preparazione tecnologica, qualunque sia l’ambito di lavoro”, ha dichiarato Stefano Rebattoni, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia. “Con il progetto STEM for Girls mettiamo a disposizione delle studentesse italiane la possibilità di cimentarsi con le tecnologie di ultima generazione, con l’ambizione di invogliarle a intraprendere i loro studi nelle discipline STEM e contribuire alla riduzione dello skill gap di competenze digitali al femminile presente nel nostro Paese.” 

Il riconoscimento dell’impegno ‘Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento’ (PCTO) promosso dal MIUR è di 10 ore per chi frequenta le sessioni senza consegnare il lavoro e di 40 ore per chi lo consegna. Ulteriori 20 ore saranno attribuite in caso di partecipazione al workshop finale. Le ragazze potranno, inoltre, inserire il certificato ottenuto all’interno del proprio CV dello studente da portare all’esame di maturità.

Chi volesse partecipare potrà iscriversi attraverso il seguente link.

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