. Riprendendo il termine utilizzato dalla piattaforma streaming per scusarsi nella settimana per gli ennesimi disservizi che hanno colpito gli abbonati, l’associazione Codici annuncia l’avvio di una class action.
“Non è possibile andare avanti così – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, è trascorso un mese dall’inizio del campionato di Serie A, si sono giocate cinque giornate e gli abbonati devono ancora fare i conti con i problemi di Dazn. Con ieri possiamo tranquillamente dire che si è passato il limite. Gli utenti non hanno potuto vedere le partite Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio per circa mezz’ora. Praticamente è saltato il primo tempo, con la piattaforma che è risultata inaccessibile. È l’ennesima dimostrazione di un servizio che finora è stato un disservizio per tanti consumatori. Dopo aver negato per settimane i problemi riscontrati dagli abbonati e segnalati da noi, ora Dazn cerca di salvarsi in calcio d’angolo, annunciando un non meglio precisato indennizzo. Non si fa così. Il tempo è scaduto, è da settimane che la piattaforma streaming avrebbe dovuto rimborsare gli utenti per i problemi riscontrati, gli improvvisi blackout, il ritardo della trasmissione e il buffering, solo per citarne alcuni. Abbiamo inviato delle diffide a Dazn, ci hanno risposto che per loro era tutto in regola. La realtà, purtroppo, è un’altra ed è per questo che abbiamo deciso di avviare una class action non solo per il rimborso, ma anche per il risarcimento dei danni subiti dagli abbonati, che non meritano un servizio del genere, soprattutto dopo che è passato un mese dall’inizio del campionato e che dalle autorità e dalle istituzioni sono arrivati una serie di richiami al fine di migliorare la situazione”.
Gli abbonati Dazn che hanno avuto problemi con la visione delle partite del campionato di Serie A possono inviare una segnalazione all’associazione Codici per la richiesta del rimborso e del risarcimento danni telefonando al numero 06.55.71.996 o scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org. Sul sito www.codici.org è inoltre disponibile il modulo di adesione alla class action.
Comunicato stampa