Dazn: gli indicatori di qualità definiti da Agcom non bastano. Troppe le cose che non vanno
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha posto in consultazione la Delibera n. 334/21/CONS sugli indicatori di qualità di trasmissione in streaming live di Dazn. La Delibera si è resa necessaria per la scarsissima qualità trasmissiva della piattaforma che si è aggiudicata i diritti trasmissivi del campionato di calcio di Serie A. Come Adiconsum, si legge in una nota, “abbiamo inviato le nostre osservazioni, evidenziando anche tutte le criticità del servizio offerto da Dazn“.
Gli indicatori della Delibera AGCOM – Osservazioni Adiconsum
Secondo l’Autorità, il fatto che Dazn abbia ottenuto i diritti audiovisivi per la trasmissione delle partite del Campionato di calcio di Serie A, grazie ad una gara, la obbliga contrattualmente ad assicurare ai suoi abbonati una visione nel rispetto di standard qualitativi di regolarità e continuità in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Pur ritenendo valida l’introduzione di indicatori di qualità, Adiconsum ritiene che questi debbano essere estesi non solo a chi trasmette in streaming, ma a tutto il settore dell’audiovisivo senza distinzione di piattaforme. Ciò permetterebbe di comparare la visione dei contenuti tra tutti gli operatori (non solo Dazn), assegnando i diritti televisivi del calcio all’operatore in grado di garantire la migliore qualità.
Per assicurare al consumatore la qualità visiva migliore, è necessario che l’AGCOM annulli l’esclusività della trasmissione della Serie A a Dazn e permetta agli utenti di aderire all’accordo esistente con Sky per la trasmissione nei pub e bar.
Se gli indicatori rimangono relegati ciascuno nella propria piattaforma non tuteleranno il diritto alla qualità visiva né stanno da stimolo per un miglioramento di tutto il mercato dell’audiovisivo.
Adiconsum non entra nel merito degli indicatori specifici, ma si limita ad esporre il proprio pensiero sulla loro applicazione.
Il risarcimento
La definizione degli indicatori dovrebbe permettere di assegnare un valore per l’eventuale risarcimento da dare al consumatore in caso essi vengano disattesi.
Adiconsum ritiene inutile prevedere un tetto massimo di risarcimento legato solo all’abbonamento mensile o in alternativa ad una sua estensione, perché privo di quell’effetto deterrente che spingerebbe la piattaforma a migliorarsi.
L’ammontare dei risarcimenti dovrebbe essere frutto di un confronto Azienda-Associazioni Consumatori seduti ad un Tavolo permanente, oggetto di una specifica Delibera.
Il reclamo
Adiconsum ritiene troppo farraginosa per il consumatore la procedura di reclamo per la scarsa qualità visiva e propone che tutte le piattaforme trasmissive compresa la tv digitale lineare prevedano un apposito spazio, raggiungibile durante la visione delle trasmissioni, che riporti i parametri degli indicatori stabiliti in Delibera. Così facendo il consumatore potrebbe fotografare i reali valori degli indicatori e allegarli al reclamo, consentendo all’AGCOM di vigilare in maniera diretta. Inoltre, l’utente verrebbe a conoscenza di un dato da sempre a lui ignoto e cioè con quali caratteristiche trasmissive riceve il contenuto audiovisivo.
Conclusioni
Gli indicatori rappresentano un utile strumento sia per determinare il giusto risarcimento che per migliorare la qualità di trasmissione dell’intero comparto. Adiconsum, pertanto, propone di istituire presso l’AGCOM, un Osservatorio permanente con Adiconsum e le altre Associazioni Consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) per valutare la qualità trasmissiva dei vari operatori ed intervenire nei casi in cui i risultati non siano soddisfacenti.
Criticità di Dazn
Adiconsum ha evidenziato nel documento di consultazione della Delibera dell’AGCOM le seguenti criticità di Dazn:
- disservizi di visione (trasmissione a intermittenza con lunghe pause)
- inesistenza del servizio clienti telefonico e delle procedure di reclamo. Realizzazione della Carta dei Servizi in modo unilaterale senza il confronto con le Associazioni Consumatori. Diniego alla nostra richiesta di aprire un tavolo di confronto
- degradazione della trasmissione dell’immagine anche se dichiarata in FULL HD 1080, e comunque inadeguata rispetto ad altre piattaforme che garantivano la visione in 4K
- discriminazione tra chi utilizza Dazn in aree raggiunte dalla banda larga e chi no. In quest’ultimo caso è necessario acquistare, solo tramite il sito di Dazn, un decoder per la visione sul digitale terrestre alla “modica” cifra di 139,90 euro, che deve essere collegato a internet perché utilizza Android Tv e che per essere attivato ha bisogno dell’App di Dazn. Il canale televisivo, inoltre, non trasmette tutte le partite solo una selezione e in caso di una o più partite che si svolgono contemporaneamente, è Dazn a scegliere quale trasmettere. A tutto questo va aggiunto il costo dell’abbonamento di 29 euro al mese
- offerta, tramite Amazon, di carte prepagate della durata di 3/6 mesi che non prevedono il recesso, per cui, dato il pagamento anticipato, in caso di scarsa o mancata trasmissione, il consumatore non può fare nulla
- modifica unilaterale (poi ritirata) delle condizioni di abbonamento che riducevano la visione contemporanea da due a un solo dispositivo.
Source adiconsum.it