Un ricercatore di malware, come riportato da numerosi media tra cui BBC News e The Guardian, ha rintracciato un archivio di oltre 711 milioni di indirizzi email, molti dei quali provvisti delle corrispondenti password di accesso, utilizzato a fini malevoli da un’organizzazione di hacker. Per l’entità dei dati rintracciati si tratta probabilmente della più ampia lista di sempre nel suo genere.
Ecco il commento di Giovanni Verhaeghe, Director Product & Market Strategy di VASCO Data Security
“Violazioni come questa evidenziano ancora una volta l’importanza di agire con consapevolezza quando si tratta di gestire e utilizzare password. Resettare le password compromesse può essere un buon inizio ma la violazione ha avuto poco a che fare con le password utilizzate. Piuttosto, è stato il risultato della facilità con cui vi si è potuto accedere dall’esterno. L’onere della responsabilità ricade fortemente sulle organizzazioni e l’entità di quanto esse investono per proteggere le informazioni che gli utenti condividono con loro influisce notevolmente sul livello di fiducia di questi ultimi.
Inoltre, poiché gli utenti richiedono un’esperienza continua attraverso diversi canali, le organizzazioni hanno la responsabilità aggiuntiva di assicurarsi che le informazioni siano protette su ciascuno di essi. Quanto più il sistema è user-friendly, tanto più ha bisogno di sicurezza. Questa sicurezza può essere sicuramente trasparente, ma se non protegge gli utenti e i loro dati potrebbe lasciare aperta la porta ad attacchi dannosi e paralizzanti”.