6 adolescenti su 10 vittime dello Streaming Live: per il 40% il web è un luogo di minaccia, il 40% ha paura del Cyberbullismo

by Redazione TecnoGazzetta

Dal Comune di Milano e da Telefono Azzurro un coinvolgimento diretto dei giovani protagonisti del Web di oggi e di domani. E una chiamata all’impegno di tutti gli stakeholder dell’ecosistema digitale.

6 adolescenti su 10 vittime dello streaming live. Per Il 40% il web rappresenta luogo di minaccia e quasi il 40% ha paura del cyberbullismo.

La linea di ascolto 1.96.96 nel 2017 ha gestito circa 1 caso al giorno di problematiche riconducibili a Internet. Ernesto Caffo: “La vita digitale dei ragazzi deve essere libera ma sicura. Aziende tecnologiche e Istituzioni devono prendere impegni concreti per rendere il Web più sicuro”

Cyberbullismo, pornografia e pedopornografia, adescamento, sextortion, grooming sono le situazioni di pericolo che bambini e adolescenti vivono quotidianamente durante la loro navigazione online o sui social. Sei adolescenti su dieci sono stati vittime di esperienze negative durante attività di streaming live. Sono queste alcune delle principali evidenze che emergono dall’attività quotidiana degli operatori del Centro d’Ascolto di Telefono Azzurro, e che sono confermate dalla ricerca effettuata da SOS Il TELEFONO AZZURRO insieme a Doxa Kids condotta su oltre 1000 bambini e adolescenti italiani e presentata questa mattina a Milano in vista del Safer Internet Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione sui rischi legati al web istituita nel 2004 dall’Unione Europea e coordinata dai network Insafe e InHope, in collegamento diretto con le realtà nazionali più attive sul tema.

I risultati della ricerca consolidano il timore da parte dei più giovani di esser vittime inconsapevoli di una pericolosa esposizione ad uno strumento utile, ma incontrollato di cui avere paura. Gaming, denaro, sessualità, ricerca di informazioni, contenuti personali, violenza e prevaricazione, contenuti lesivi/inadeguati veicolati attraverso lo streaming, il live e le stories. Internet permea la vita di bambini, adolescenti e delle loro famiglie, incidendo significativamente sulle abitudini e sulle relazioni.

Per Il 40% rappresenta luogo di minaccia e quasi il 40% ha paura del cyberbullismo. Il 26% degli adolescenti tra i rischi di internet teme di incontrare notizie false (fake news), soprattutto in ambito salute visto che nel 21% dei casi vengono diffuse notizie diverse e discordanti in merito allo stesso tema, oppure informazioni che poi si rivelano false o inutilmente “terrorizzanti”.  Un terzo degli adolescenti acquista giochi online e dedica al web più di due ore al giorno, tra utilizzo della rete e gaming; nella fascia 8-11 anni lo fa oltre il 20%.  Inoltre i bambini sono molto impauriti dall’ipotesi di leggere frasi volgari o violente, lo è addirittura il 32%.

I dati provenienti dalla linea di ascolto 1.96.96 guidata da Telefono Azzurro riportano la gestione di un caso al giorno (323 casi) riconducibile a problematiche relative ad Internet. Nel 2017 gli psicologi e gli operatori dell’associazione che da trent’anni opera a tutela dei diritti di bambini e adolescenti hanno offerto sostegno su disagi legati a Cyberbullismo 33%; Sexting 18%; Atti autolesivi e suicidio 13%; Grooming 7%, Pedopornografia online 5%, Informazioni su Internet 10%, Dipendenza da Internet 4%.

L’ampia gamma di rischi che i bambini e gli adolescenti corrono online richiede una molteplicità di reazioni, alcune concentrate sul loro comportamento, altre basate invece su soluzioni tecnologiche. Quello che collega tutte queste risposte è tuttavia la necessità di una visione globale: la tutela dei bambini online, indipendentemente dai rischi specifici che corrono, richiede azioni organiche e coordinate che tengano conto delle diverse circostanze relative alla vita dei bambini e degli adolescenti, e alla vasta gamma dei soggetti coinvolti imprese, legislatori, genitori, insegnanti e gli stessi bambini ragazzi. (VEDI APPROFONDIMENTO – infografica)

Telefono Azzurro oggi dialoga anche con le aziende, che possiedono gli strumenti per la costruzione di un web sicuro, condividendo la CARTA DI MILANO PER LA DIGNITÀ DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI NEL MONDO DIGITALE che viene oggi firmata e rilanciata dall’Assessore Roberta Cocco nella città di Milano sempre più all’avanguardia ma anche sempre più attenta alla difesa dei più piccoli nell’ambito di una tematica così delicata e così complessa. La Carta di Milano è un atto concreto di indirizzo che speriamo si radichi nel mondo aziendale partendo proprio dalla città di Milano, fornendo una spinta alla promozione dei valori della CSR in sinergia con la realizzazione degli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.

La Carta di Milano propone un decalogo di raccomandazioni che impegnano le aziende alla collaborazione e all’attenzione per lo sviluppo di un Internet a misura di bambini e di adolescenti. (VEDI APPROFONDIMENTO).

All’evento odierno, oltre i rappresentanti delle aziende sopracitate hanno preso parte anche i ragazzi  del Collegio San Carlo e dell’I.C. Cinque Giornate di Milano, protagonisti assoluti in un confronto – agevolato da opinion leader ed influencer – con esperti del mondo accademico, portato poi anche in rete: grazie all’utilizzo dell’hashtag #KIDS4SID sono i ragazzi a parlare della Rete, a porre interrogativi e richieste che gli adulti di riferimento – istituzioni, aziende ed agenzie formative – non possono esimersi dal considerare. Grazie alla collaborazione con Giffoni Experience portavoce delle domande dei ragazzi,  sono stati girati istant video finalizzati a raccogliere le riflessioni della giornata.
Inoltre, è stato ufficialmente presentato “Sbullizzati”, il nuovo blog ideato da Telefono Azzurro e Smemoranda e ospitato sul sito Smemoranda.it per raccontare storie vissute in prima persona dai ragazzi: esperienze da condividere, per imparare che il bullismo si può battere.

“Senza adeguate misure di protezione, molti più bambini e adolescenti saranno sempre più vulnerabili ai rischi e ai danni online nel nostro paese e nel mondo e gli stessi ragazzi ne sono consapevoli,  infatti 6 ragazzi su 10, tra i 12 e i 18 anni, dicono di aver vissuto un’esperienza spiacevole nello streaming live, e nonostante ciò continueranno ad usare e far entrare nella propria sfera di relazioni, device e social e con essi altri rischi online-  dichiara il Prof. Ernesto Caffo, presidente di SOS Telefono Azzurro, docente di neuropsichiatra infantile alle Università di Modena e Reggio Emilia – . Oggi il nostro impegno, unitamente a istituzioni, governi, aziende e società civile, dovrà essere non un impedimento alla vita “social” al contrario un’adeguata e precisa programmazione di azioni intente a rafforzare la sicurezza in rete, perché tutto possa essere usato e usufruito correttamente.”

La riflessione, generata da e con i ragazzi verrà portata domani 6 febbraio a Roma, dove si terrà l’evento al quale si è scelto di associare, in questo caso, l’hashtag #SID4KIDS. Una prospettiva capovolta, dal taglio più istituzionale, attraverso la quale le istanze dei ragazzi e le loro riflessioni verranno accolte da esperti e stakeholder di riconosciuto rilievo, afferenti al panorama nazionale e internazionale del mondo istituzionale, accademico ed aziendale. L’evento si colloca nella cornice più ampia del progetto “Generazioni Connesse”, il quale è coordinato dal MIUR e finanziato dalla Commissione Europea.

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