Edizione 2020 per il progetto “Talenti per il fundraising” della Fondazione CRT

di Andrea Trapani

Un progetto unico in Italia per laureati: candidature entro il 14 febbraio 2020.

Prende il via la nuova edizione del progetto “Talenti per il fundraising” della Fondazione CRT per 50 giovani aspiranti professionisti della raccolta fondi provenienti da tutta Italia. Il corso, rivolto a laureati negli atenei del Piemonte e della Valle d’Aosta, è un’iniziativa unica nel panorama nazionale, perché offre 160 ore di alta formazione, con costi interamente coperti da Fondazione CRT, sulle skills necessarie per lavorare nel settore della raccolta fondi. Il bando, consultabile sul sito www.fondazionecrt.it, è aperto fino al 14 febbraio 2020.

“Talenti per il Fundraising offre ai giovani un bagaglio di conoscenze non solo utili ma necessarie per svolgere al meglio una professione sempre più strategica per le associazioni non profit – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Questa nuova edizione del corso può contare sul valore aggiunto di alcuni ex partecipanti che, avendo carriere ben avviate nel campo della raccolta fondi, hanno unito le forze per collaborare con Fondazione CRT nella formazione di 50 aspiranti fundraiser. Dopo gli Stati Generali puntiamo infatti a consolidare il ‘network dei 5.000 talenti’ della Fondazione CRT, per disseminare sul territorio e, soprattutto, tra le nuove generazioni, un patrimonio di competenze finalizzato allo sviluppo, alla crescita della competitività e alla riattivazione dell’ascensore sociale”.

Talenti per il Fundrasing è un percorso di alta formazione costruito su misura per i giovani, per offrire loro opportunità concrete di lavoro in un settore che ha un grande potenziale di crescita, soprattutto in Italia – dichiara il Segretario Generale di Fondazione CRT e Presidente di EFC Massimo Lapucci –. Basti pensare che la quasi totalità dei 110 partecipanti alle prime due edizioni di TPF hanno trovato subito uno sbocco professionale, in gran parte nel fundrasing. Le competenze necessarie in questo campo, del resto, sono tra le high skill più richieste a livello europeo e non solo nel non-profit: sono infatti funzionali ad aumentare le risorse e, quindi, le prospettive di sostenibilità, efficienza e autofinanziamento, creando le condizioni per uno sviluppo capace di generare ricadute positive per il territorio. Un ulteriore impulso in tal senso potrà arrivare anche dall’auspicata creazione di un Mercato unico della Filantropia, che ancora manca in Europa: un obiettivo cui lavorano le reti internazionali del non profit, EFC e DAFNE, per creare un ambiente più favorevole all’operatività delle organizzazioni del terzo settore, incoraggiando anche le donazioni transfrontaliere”.

Il percorso formativo, in programma dal 28 marzo al 6 dicembre 2020, comprende lezioni teoriche, laboratori pratici su casi concreti, workshop tematici, attività di teambuilding e un modulo finale residenziale intensivo.

Dopo le nozioni-base per la raccolta fondi, saranno analizzati gli strumenti più innovativi applicati al fundraising: dalle nuove frontiere del crowdfunding ai lasciti solidali, dai gadget allo storytelling e alla comunicazione emozionale per coinvolgere i donatori, dalla fiscalità non profit alla gestione del board e dei volontari negli enti, dai casi di successo e insuccesso raccontati da junior fundraiser allo svelamento dei “segreti del mestiere” dei grandi fundraiser in un vero e proprio “scontro tra titani”.

Parallelamente al corso si terrà “Talenti per il Fundrasing–OFF”: una serie di appuntamenti con focus specifici sui nuovi ambiti del fundraising. Quest’anno un focus specifico sarà dedicato agli enti pubblici, sempre più attenti alle tematiche della raccolta fondi da privati e aziende.

Conclusa la fase formativa, i migliori 20 partecipanti avranno l’opportunità, grazie a borse messe a disposizione dalla Fondazione CRT, di effettuare un tirocinio di sei mesi presso enti non profit.

“Talenti per il Fundraising”, che ha già formato 110 persone nelle due precedenti edizioni, rappresenta quindi un’opportunità sia per i giovani (il 75% lavora nel settore del non profit, il 40% come fundraiser), sia per gli enti non profit, che potranno attivare o rafforzare le proprie attività di fundraising. L’80% dei tirocinanti delle precedenti edizioni ha avuto un rinnovo presso la realtà ospitante; il restante 20% ha comunque trovato facilmente occupazione, anche grazie alla rete di alumni.

SCHEDA: LO SCENARIO. Secondo il V Italy Giving Report di Vita, sulla base degli ultimi dati fiscali disponibili (dichiarazioni dei redditi compilate nel 2018 per l’anno d’imposta 2017, definito dal Censis “dell’Italia del rancore”), le donazioni degli italiani hanno segnato una battuta d’arresto dopo tre anni di crescita: -0,87%. L’ammontare delle donazioni fatte nel 2017 è pari a 5,320 miliardi di euro (contro i 5,367 miliardi del IV Italy Giving Report). I donatori sono passati dal 49% al 45%, con la voce specifica dei donatori informali che scende dal 44% al 41%.

Anche l’importo donato, secondo l’Istituto Italiano della Donazione, è diminuito sia per chi ha scelto di affidarsi solo a un’associazione (dai 67 euro del 2018 ai 66 euro del 2019) sia per chi ha optato esclusivamente per donazioni informali (da 35 a 29 euro in un anno).

Nel 2019 hanno invece spopolato le raccolte fondi su Facebook in occasione dei compleanni, con un miliardo raccolto nel mondo, mentre è calata la raccolta degli sms solidali: nel 2018 si è fermata a 16,8 milioni di euro contro i 18,5 del 2017 e i 46 del 2016.

Secondo l’edizione 2019 dell’indagine Donare 3.0 di Rete del Dono, che mappa i comportamenti dei donatori online, crescono i donatori saltuari (dal 29% al 32%) e quelli che donano da mobile (dal 22% al 24%).

Chi sono i professionisti della raccolta fondi in Italia?
La figura del fundraiser sta sempre più prendendo piede: su LinkedIn ne risultano 5.859, di cui 458 nelle principali città piemontesi e valdostane.

I fundraiser sono prevalentemente donne: il 71%. L’età media è giovane, intorno ai 40 anni, e la maggior parte, il 63%, è rappresentata da professionisti che lavorano nel Nord (“I nuovi fundraiser” di Valerio Melandri e Beth Breeze, Maggioli Editore).

Sempre più fundraiser seguono percorsi ad hoc: il 78% di loro infatti, non solo è laureato, ma frequenta corsi ed eventi dedicati. Chi si specializza attraverso questi percorsi raccoglie il 63% in più rispetto agli altri.

Photo Howard Lake | (CC BY-SA 2.0)

 

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