Aruba acquisisce la società Idroelettrica Veneta S.p.A con un investimento di oltre 11 milioni

by Andrea Trapani

Grazie ad ulteriori 6MW di potenza per l’autoproduzione di energia pulita, Aruba supera il fabbisogno dell’intera rete dei suoi Data Center a conferma di un impegno che Stefano Cecconi ci aveva raccontato in un’intervista a TecnoGazzetta lo scorso anno.Aruba S.p.A

. rafforza la propria capacità di produzione di energia rinnovabile con l’acquisizione del 100% delle azioni della società Idroelettrica Veneta S.p.A.: 4 nuove centrali idroelettriche si aggiungono a quella già presente all’interno di Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro (BG). Gli impianti si trovano rispettivamente: uno in Lombardia, a Melegnano (MI) sul fiume Lambro, due in Veneto, a Chiuppano e Calvene (VI) sull’Astico ed uno in Friuli, a Pontebba (UD) sul Fella.

Per l’acquisizione è stato effettuato un investimento di oltre 11 milioni di euro, parte di una strategia più ampia di Aruba che intende continuare a sviluppare la propria capacità di produzione di energia rinnovabile con lo scopo di compensare la crescita dei propri consumi.

Questo importante investimento va ad aggiungersi infatti agli altri in corso all’interno di Global Cloud Data Center, che vedono sia l’installazione di una terza turbina nella centrale idroelettrica presente all’interno del campus, sia il potenziamento dell’impianto fotovoltaico esistente con una nuova installazione sulle coperture del Data Center A.

Aruba continua il suo percorso nell’ambito dell’IT sostenibile compiendo un passaggio fondamentale dalla carbon footprint neutrale alla carbon footprint negativa. Oggi, infatti, grazie a questa acquisizione vengono aggiunti 6MW di potenza per la produzione di energia da idroelettrico – ossia una quantità superiore a quella che le serve a coprire l’attuale fabbisogno di energia dell’intera rete di Data Center di proprietà. Questo consente ad Aruba sia di erogare servizi a milioni di clienti senza alcun impatto sull’ambiente, sia di reimmettere in rete l’eccesso di produzione di energia pulita, contribuendo a ridurre anche l’impatto ambientale degli altri utilizzatori.

“Si tratta di un traguardo importante poiché ci permette di avere una carbon footprint negativa. In altre parole, produciamo più energia pulita di quanta ne consumiamo. – commenta Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba. – L’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano per Aruba dei fattori distintivi sul mercato che si sposano perfettamente con i nostri valori e la nostra filosofia in tema di sostenibilità. Continueremo ad investire in futuro per compensare il nostro sviluppo in termini di consumi e mantenere questo equilibrio virtuoso fra innovazione, crescita e sostenibilità ambientale.”

Le richieste in termini di consumo energetico del settore IT, infatti, sono destinate ad aumentare: in generale, tutte le aziende per sostenere la propria crescita e per funzionare hanno bisogno di gestire volumi sempre maggiori di dati, e questi dati devono essere mantenuti in strutture apposite, quali i data center, che di conseguenza devono garantire continuità operativa 24 ore su 24.

Il fabbisogno energetico, oltretutto, ha visto anche un’ulteriore crescita proprio in questi ultimi mesi, come dimostra la tendenza ad utilizzare sempre più prodotti e servizi in rete e da remoto, dai settori dell’e-learning e video-conferenze, all’eCommerce e alle realtà che hanno avuto modo di puntare sul digitale. Questo si traduce in un’enorme quantità di energia necessaria, e il consumo che se ne fa deve essere consapevole e sostenibile con un unico obiettivo: abbattere l’impatto ambientale.

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