Google Workspace: le novità a supporto del futuro ibrido del lavoro

di Valerio Longhi

Google Cloud annuncia numerose novità relative a Google Workspace – la suite di prodotti e strumenti per la produttività e la collaborazione – a supporto del futuro del lavoro che vedrà coesistere sempre di più il lavoro in presenza e il lavoro da remoto, con importanti nuove sfide legate a mantenere e rafforzare la connessione umana, così come la produttività e una profonda collaborazione.

Secondo un sondaggio Gartner, il 90% dei rispondenti ha in previsione di consentire ai propri dipendenti di lavorare da remoto per almeno una parte del loro tempo, anche quando il vaccino contro il Covid-19 sarà stato ampiamente somministrato. Ecco quindi che il futuro del lavoro vede l’implementazione, da parte di molteplici organizzazioni, di un modello di lavoro ibrido o di un’alternanza casa-ufficio che comporta una serie di nuove sfide.

Gli aggiornamenti di Google Workspace – che saranno resi disponibili gradualmente a livello globale – sono volti proprio a sostenere questo futuro ibrido del lavoro, ottimizzando flessibilità, aiutando i lavoratori a gestire meglio il proprio tempo e a costruire connessioni più profonde con i colleghi, indipendentemente dal luogo in cui si troveranno a lavorare.

Tra le novità principali:

  • Nuove caratteristiche di Google Calendar, per una gestione migliore e più focalizzata del proprio tempo e un’immediata condivisione con i colleghi della propria posizione e disponibilità per incontri.
  • Nuove caratteristiche di Google Meet, per una più completa partecipazione ai meeting – anche da mobile – e con miglioramenti durante il live streaming
  • Nuove offerte, come Google Workspace Frontline studiata appositamente per i lavoratori “front office”
  • Nuovi strumenti di sicurezza e gestione accessi, per accedere ai dati in modo sicuro e protetto, preservando la fiducia e la privacy individuale.
  • Nuova integrazione di Google Assistant per Google Workspace disponibile sui dispositivi mobili, per risparmiare tempo, “chiedendo a Google” per esempio le attività successive in programma o di inviare un messaggio.

A questo link il blog post in lingua inglese a firma di Javier Soltero, VP e GM di Google Workspace.

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