L’aumento degli attacchi di phishing e ransomware, insieme al numero elevato di quelli rivolti alle applicazioni Web, mette in luce un anno di sfide alla sicurezza senza precedenti
- Il report analizza 29.207 incidenti, di cui 5.258 violazioni confermate
- Gli attacchi di phishing sono aumentati dell’11%, mentre quelli che utilizzano ransomware del 6%
- L’85% delle violazioni è stato determinato da una componente umana, mentre oltre l’80% è stato scoperto esternamente all’organizzazione
- Le simulazioni hanno rilevato che in media una violazione costa alle organizzazioni 21.659 dollari e che il 95% degli incidenti causa danni finanziari tra gli 826 e i 653.587 dollari
L’edizione 2021 del Data Breach Investigations Report di Verizon Business (DBIR 2021) analizza un numero di violazioni maggiore rispetto al passato e mostra come le forme più comuni di attacchi informatici abbiano avuto ripercussioni sulla sicurezza a livello globale durante la pandemia. Il rapporto di quest’anno ha preso in esame 5.258 violazioni segnalate dalle 83 aziende che hanno collaborato al report in tutto il mondo, un terzo in più di quelle analizzate lo scorso anno.
Con un numero crescente di persone che lavorano da remoto, gli attacchi di phishing e ransomware sono aumentati rispettivamente dell’11% e del 6%, con i casi di false dichiarazioni cresciuti di 15 volte rispetto allo scorso anno. Inoltre, i dati sulle violazioni hanno mostrato che il 61% di queste riguardava credenziali (durante l’anno, il 95% delle organizzazioni che hanno subito attacchi simili ha avuto tra i 637 e i 3,3 miliardi di tentativi di accesso fraudolenti).
Il rapporto ha anche evidenziato le sfide che le aziende devono affrontare quando trasferiscono la maggior parte delle loro funzioni aziendali in cloud, dato che gli attacchi alle applicazioni web rappresentano il 39% del totale delle violazioni.
“La pandemia di COVID-19 ha avuto un profondo impatto su molte delle sfide di sicurezza informatica che le organizzazioni stanno attualmente affrontando”, ha affermato Tami Erwin, CEO di Verizon Business. “Con l’aumentare delle aziende che trasferiscono in cloud funzioni essenziali per il business, le potenziali minacce per le loro operazioni potrebbero diventare più concrete, poiché i malintenzionati cercano di sfruttare le vulnerabilità umane e la maggiore dipendenza dalle infrastrutture digitali”.
Quest’anno, anche i modelli di categorizzazione degli incidenti (Incident Classification Patterns) utilizzati dal team del DBIR per classificare le minacce alla sicurezza sono stati migliorati e aggiornati. I nuovi modelli di report sono in grado di spiegare il 95,8% delle violazioni analizzate e il 99,7% degli incidenti presi in esame nel corso del tempo. Inoltre, dovrebbero fornire ai clienti una migliore comprensione delle minacce esistenti e del modo in cui le loro organizzazioni possono prevenirle.
Settori analizzati
Il DBIR 2021 include un’analisi dettagliata di 12 settori e mostra che, sebbene la sicurezza rimanga per tutti una sfida prioritaria, ci sono differenze significative tra i vari verticali. Ad esempio, nel settore finanziario e assicurativo, l’83% dei dati compromessi in caso di violazione sono di tipo personale, mentre nell’ambito dei servizi professionali, scientifici e tecnici lo è solo il 49%. Altri dati interessanti riguardano:
- Finanza e assicurazioni – gli errori di misdelivery rappresentano il 55% del totale. Il settore finanziario deve spesso affrontare attacchi mirati all’ottenimento delle credenziali e ransomware da parte di attori esterni.
- Sanità – Come avvenuto negli ultimi anni, il banale errore umano continua a caratterizzare questo settore, in particolare la misdelivery (36%), sia essa elettronica o relativa a documenti cartacei.
- Pubblica amministrazione – La minaccia di gran lunga più grande in questo settore è il social engineering. Gli hacker in grado di creare un’e-mail di phishing credibile spariscono con i dati delle credenziali a una velocità allarmante.
- Retail – Il settore del commercio al dettaglio continua a essere un obiettivo per i criminali spinti da motivi finanziari che cercano di monetizzare combinando i dati delle carte di pagamento e le informazioni personali su cui si basano le aziende di questo settore. Le tattiche di social engineering includono il pretexting e il phishing, con il primo che comunemente si traduce in trasferimenti di denaro fraudolenti.
Trend regionali
Le 83 aziende coinvolte nel DBIR 2021 hanno fornito al rapporto approfondimenti specifici sulle tendenze regionali, evidenziando le principali analogie e differenze.
- Asia Pacifico (APAC) – molte delle violazioni che hanno avuto luogo nell’area APAC sono state causate da criminali spinti da motivi finanziari, che attraverso il phishing rubano credenziali dei dipendenti per accedere ad account di posta e ai server delle applicazioni web.
- Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) – L’area EMEA continua a essere interessata da attacchi alle applicazioni web, di social engineering e da intrusioni nel sistema di sicurezza.
- Nord America (NA) – L’area nordamericana è spesso obiettivo di malintenzionati mossi da motivi finanziari, alla ricerca di denaro o dati facilmente monetizzabili. In questa regione, il social engineering, l’hacking e il malware continuano a essere gli strumenti preferiti dai cybercriminali.
Alex Pinto, Lead Author del DBIR, commenta: “Quando si leggono i contenuti del rapporto, si è tentati di pensare che molte delle minacce prese in esame richiedano soluzioni radicali e rivoluzionarie. Tuttavia, la realtà è molto più semplice. La verità è che, mentre le organizzazioni dovrebbero essere pronte ad affrontare anche circostanze eccezionali, le fondamenta delle loro difese dovrebbero essere costruite su basi solide – cioè affrontare e mitigare le minacce più specifiche nel proprio caso.”