INAIL sceglie Nutanix per creare un’infrastruttura ibrida a prova di futuro

by Fabrizio Castagnotto

Grazie all’infrastruttura, in occasione della pandemia, l’Istituto è riuscito ad abilitare lo smart working per migliaia di dipendenti in pochissimi giorni Nutanix,

leader nel private cloud, hybrid cloud e multicloud computing, è lieta di annunciare di essere stata scelta da INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, per erogare efficacemente i propri servizi e diventare un vero e proprio riferimento nazionale per le infrastrutture ICT.

Negli ultimi anni, INAIL ha investito ed è cresciuta sensibilmente sul fronte dell’innovazione, arrivando a essere un punto di riferimento per la digitalizzazione della PA. Il successo della strategia INAIL è dovuto, tra gli altri fattori, soprattutto alla lungimiranza del management e al fatto di aver puntato da subito sulle architetture iperconvergenti e sull’apertura al cloud, come sottolineato da Anna Sappa, CTO di INAIL: “Le architetture aperte, ibride e iperconvergenti rappresentano una delle basi su cui stiamo costruendo l’infrastruttura del nostro cloud ibrido, che ci permette di erogare efficacemente i servizi dell’Istituto e di avere un ruolo centrale come Polo Strategico Nazionale, anche scalando sui service provider pubblici”.

E questa lungimiranza, insieme alle soluzioni Nutanix, ha permesso a INAIL di non essere colta di sorpresa dalla pandemia e dal conseguente lockdown. “La maggior parte dei dipendenti non aveva l’attrezzatura per lavorare in modo affidabile ed efficiente da casa. Ma siamo stati fortunati”, ricorda Flavio Mancini, ICT Manager di INAILperché avevamo già esperienza di infrastrutture agili come Nutanix – adottate fino ad allora nella service control room dell’Istituto – e avevamo già adottato la tecnologia Citrix per realizzare soluzioni di Virtual Desktop Infrastructure (VDI)”.

In pochi giorni INAIL è dunque riuscita a mettere lo smart working a disposizione di migliaia di persone, velocemente e in sicurezza. Il progetto ha visto impegnato un gruppo qualificato e affiatato di aziende: Nutanix e HPE sul fronte delle infrastrutture e Citrix per lo strato applicativo. L’hardware Nutanix già a disposizione di INAIL è stato riconvertito per erogare subito i servizi VDI con Citrix per poter essere pronti sin da subito con l’abilitazione dei PC personali di molti utenti e ad acquisire portatili “leggeri” per coloro che non avevano una dotazione sufficiente.

E i risultati si sono visti sin da subito. Grazie alla scalabilità dell’architettura Nutanix e HPE, i nodi sono stati attivati in mezza giornata, garantendo piena continuità alle attività di INAIL e l’abilitazione allo smart working. Non solo, le prove tecniche hanno evidenziato come la nuova infrastruttura fosse addirittura più solida del previsto come sottolineato da Mancini: “la robustezza del software Nutanix è emersa prepotentemente quando, in fase di rebuild di uno dei dischi abbiamo deciso di provare a spegnerne un secondo. Nessun dato è andato perso”.

Oggi INAIL ha abilitato 4.300 utenti in modalità VDI, di cui circa 2.500 operano dalle sedi territoriali e 400 dalla Direzione Generale. L’infrastruttura orchestrata dalla tecnologia Nutanix gestisce senza problemi e in totale sicurezza circa 70mila sessioni attive al mese, con una durata media di quasi 4 ore.

Tutto il processo evolutivo che ha portato l’ampliamento dell’infrastruttura iperconvergente, integrando le macchine HPE e il software Citrix con il sistema operativo Nutanix Acropolis e con l’hypervisor AHV, è avvenuto nel segno della più totale continuità e trasparenza tra tecnologie, con una collaborazione molto stretta tra i brand.

Secondo Mancini, “lo spirito one-click di Nutanix dà veramente il senso della semplicità e della scalabilità raggiunti dalla loro tecnologia. Anche la sicurezza, un parametro fondamentale per noi, è ai massimi livelli: tutto è integrato nella console di gestione Prism, anche se il suo utilizzo attualmente è solo parziale”.

Inoltre, nell’ottica di operare da Polo Strategico Nazionale, INAIL sta acquisendo carichi elaborativi di altri Enti, oltre a erogare da più di un anno i servizi del Ministero della Salute, e ha recentemente ampliato le sue capacità in termini di architetture hybrid cloud. “Sicuramente l’infrastruttura hardware andrà potenziata”, conclude Mancini, “e penso proseguiremo nella direzione di architetture convergenti e iperconvergenti, aperte anche al cloud pubblico. Già oggi la piattaforma è sì all’interno del nostro data center, ma è cloud ready”.

 

 

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