Tutele e diritti in un mercato del lavoro che cambia e in cui nascono e si sviluppano nuove figure professionali.
Le fissa, per i lavoratori del settore ICT, il primo contratto collettivo nazionale sottoscritto da Cifa e Confsal, una novità assoluta sul territorio nazionale, per rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sopperire all’assenza di uno strumento di regolazione generale del lavoro e del livello dei trattamenti economici minimi di garanzia e offrire una mappatura dei profili professionali ICT, con le loro specifiche qualifiche. Fra le novità, che sono state discusse e validate dal Tavolo tecnico di confronto nazionale organizzato dal Centro studi InContra con Sapienza Università di Roma, un nuovo sistema di classificazione “per competenze”.
L’inquadramento contrattuale, non è più suddiviso in livelli ma in categorie professionali, e recepisce le figure rientranti nel sistema europeo e-CF, e in un Atlante del lavoro e delle qualificazioni, aggiornato continuamente.
“In questo modo- spiega Chiara Meret, ricercatrice del Centro Studi InContra- le parti sociali favoriscono per la prima volta non solo l’occupabilità sul territorio nazionale ma, adottando un linguaggio comune e internazionale, si aprono anche al contesto europeo, essendo questo settore particolarmente aperto all’internazionalizzazione e alla mobilità dei lavoratori“. Altra innovazione, il riconoscimento di un valore economico alla crescita professionale del lavoratore, con lo “scatto di competenza” e la “certificazione contrattuale delle competenze”, crescita supportata dalla formazione finanziata da Fonarcom, il fondo interprofessionale di Cifa e Confsal.
Sempre con l’obiettivo di valorizzare le professionalità, viene regolamentato il Premio di Performance ed è incentivata la Job Rotation; mentre, per sostenere l’inserimento e il reinserimento di particolari categorie, sono attivati processi di Onboarding, per i neoassunti, e di Re-employment, per persone in stato di vulnerabilità. Inoltre, attenzione al welfare, con l’introduzione dell’obbligo per I datori di lavoro di iscrivere i lavoratori al Fondo di assistenza sanitaria integrativa Sanarcom. Ampio spazio, infine, alla contrattazione di secondo livello per sostenere le aziende nell’introduzione di misure di flessibilità e di innovazione dei modelli organizzativi, tra cui il ricorso al lavoro agile, opportunamente regolamentato dall’Accordo interconfederale sottoscritto dalle parti sociali lo scorso 25 febbraio 2021.
“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto dopo mesi di confronto con i professionisti del settore”, afferma il presidente di Cifa, Andrea Cafà. “La sottoscrizione del Ccnl del settore ICT è il risultato di un sistema di relazioni sindacali di qualità vicine alle esigenze delle imprese”. Aggiunge Cafà: “I profili professionali appartenenti al settore delle nuove tecnologie sono per la prima volta riconosciuti all’interno di un contratto collettivo che li rappresenta”.
Per il segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, questo contratto collettivo “rappresenta un passaggio storico per il nuovo mercato del lavoro. Siamo di fronte a un modello contrattuale innovativo, che accoglie un quadro di riferimento non solo nazionale, ma anche europeo, e guarda alla crescita professionale del lavoratore, ponendo al centro la persona e le sue tutele, le competenze e la formazione continua”.
Fonte DIRE