Giornata Mondiale della Posta: dai papiri alla PEC, la storia della posta in 10 momenti

by Redazione TecnoGazzetta

In occasione della Giornata Mondiale della Posta, Aruba ha voluto tracciare un quadro di come si sia modificata la trasmissione della corrispondenza nel corso del tempo. Dai papiri scambiati tra i faraoni fino ad arrivare alle PEC per comunicare con la Pubblica Amministrazione, sono cambiate le esigenze, le tecnologie, e il formato dei contenuti, ma non gli scopi: mettere in contatto in maniera sempre più tempestiva un mittente ed un destinatario separati nello spazio. In occasione di questa data, Aruba ripercorre i 10 momenti nella storia della posta che hanno aiutato a ridurre sempre più questi spazi e favorito una corrispondenza sicura.

L’occasione. Il 9 ottobre 1874 si è costituita l’Unione Postale Universale, l’agenzia delle Nazioni Unite per il settore postale con il compito di assicurare il sistema mondiale degli scambi postali, finanziari ed elettronici dei paesi membri dell’ONU.

Per ricordare questo importante passo è stato istituito il World Post Day, che il 9 ottobre di ogni anno ne celebra l’importanza.

  1. Gli albori. A inventare la prima forma di ‘posta’ furono gli Egizi. In Egitto sono stati rinvenuti involucri di argilla contenenti corrispondenza tra i faraoni e i principi di Babilonia e Mesopotamia. 3.200 anni fa, dunque, i faraoni intrattenevano già una corrispondenza attraverso papiri che viaggiavano sul Nilo.
  2. Il Medioevo. In epoca medioevale la posta era un servizio riservato esclusivamente ai re, ai principi, ai grandi feudatari e alla Chiesa, la corrispondenza tra privati era occasionale. Le università ed i monasteri, centri del sapere del tempo, avevano proprie reti di messaggeri. Nello specifico, la posta monastica era la più efficiente ed aveva una particolarità propria anche delle moderne e-mail: le risposte ad ogni missiva venivano cucite in calce a quella originale.
  3. La prima rivoluzione postale. Alla fine del Trecento prese il via la prima “rivoluzione postale” che iniziò a dare delle regole al servizio postale: contribuì ad istituire dei “corrieri ordinari”, che partivano cioè in giorni prefissati, e portò all’introduzione delle stazioni di posta per il cambio dei cavalli. Dei veri e propri “uffici postali”, dunque, che divennero efficientissimi grazie alla capillarità con cui erano diffusi.
  4. Lo Jus postale. Nel Quattrocento la Posta si diffuse in tutta Europa, a vantaggio sia dei signori che dei privati. Il nuovo sistema si dimostrò strategico, tanto che dal Cinquecento anche imperatori, re, papi e duchi ne colsero il valore, inventandosi il cosiddetto jus postale, il diritto di trasportare la posta. A quei tempi infatti anche le strade e i fiumi erano proprietà reale; di conseguenza solo al re spettava il diritto di utilizzarli anche per il trasporto di lettere e merci.
  5. La posta moderna. La posta moderna è molto più recente e risale circa al 1800, quando – nelle maggiori città del mondo – venne coniato un sistema di posta rapida, la cosiddetta posta pneumatica: grazie all’aria compressa, attraverso una fitta rete di tubi sotterranei, il messaggio veniva letteralmente sbalzato dalla cassetta postale di immissione agli uffici di smistamento.
  6. La riforma inglese. È del 1837 la riforma postale inglese, grazie alla quale il vecchio sistema costoso e inefficiente veniva sostituito da un sistema rivoluzionario, che prevedeva il pagamento anticipato della tariffa e un costo uguale per tutto il regno. Non solo, consentiva inoltre di spedire le lettere senza passare per l’ufficio postale; a tale scopo vennero ideate la busta postale e il francobollo, che certificava il pagamento anticipato della corrispondenza.
  7. La posta in Italia nel Novecento. In Italia, nel 1917 venne inaugurato il servizio di posta aerea e negli anni venti iniziò il trasporto su mezzi gommati che potevano eseguire lunghi percorsi anche non serviti dalle ferrovie. Gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, però, costrinsero ad un’ampia ricostruzione delle infrastrutture e fu necessario attendere il 1967 per un’altra rivoluzione: la nascita del codice di avviamento postale.
  8. L’e-mail. Nell’ottobre del 1971 Ray Tomlinson inviò il primo messaggio di posta elettronica utilizzando un programma che aveva lui stesso sviluppato. Per vedere i primi servizi di posta elettronica come li conosciamo adesso si dovrà, però, aspettare il 1992 con il debutto di Microsoft Outlook. Nel 1996 toccherà ad Hotmail, mentre l’anno successivo a Yahoo Mail.
  9. La Posta Elettronica Certificata. È nel 2005 che la Posta Elettronica Certificata prende forma, diventando ciò che è oggi: un’e-mail con lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. Uno strumento che fornisce la prova di data ed orario di invio, ricezione del messaggio ed integrità del contenuto, perché lo rende immodificabile. Strumenti come la PEC stanno portando un grosso contributo alla Digital Transformation: Aruba e IDC hanno voluto indagare sul livello di digitalizzazione raggiunto dalle PMI italiane e comprendere come la PEC le stia supportando in questo percorso. Tra i dati più interessanti raccolti:
    – la PEC è stata ritenuta importante per la digitalizzazione della propria impresa da oltre l’80% degli intervistati.
    – il 98,5% delle aziende usa la PEC in modo continuativo, con una interessante frequenza di utilizzo: l’82% ne fa uso almeno una volta alla settimana.
    Per il 38% degli intervistati, la PEC è essenziale per le comunicazioni dei rapporti previdenziali con INAIL, INPS e i Fondi di previdenza, per il 30% è indispensabile per le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate. Ancora, il 23% la predilige per contratti, accordi e negoziazioni tra partner commerciali, stakeholder e investitori, il 21% per fatture e ricevute di pagamento con clienti e fornitori, mentre il 14% per la compilazione di questionari e indagini ISTAT.
  10. Il prossimo futuro. Il mondo dei Trust Services è ad un punto di svolta: la PEC si sta evolvendo per diventare un sistema di recapito certificato qualificato utilizzabile in Europa. Questo traguardo consentirà a tutti gli utenti di utilizzare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata anche per le comunicazioni verso utenti, enti ed imprese europee, mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono lo strumento.

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