Secondo un nuovo studio condotto da Vanson Bourne per conto di VMware, il 70% delle aziende ha implementato o sta pianificando di implementare misure di sorveglianza dei dipendenti per monitorarne la produttività nel passaggio al lavoro ibrido.
Tuttavia, in Italia, il 36% delle aziende che hanno già implementato il monitoraggio dei dispositivi, e il 45% delle aziende che sono attualmente in procinto di farlo, stanno vedendo “drasticamente aumentato” o “aumentato” il turnover dei dipendenti.
I risultati della ricerca suggeriscono quindi che l’equilibrio da raggiungere nel cercare nuove modalità per valutare le prestazioni dei dipendenti è molto delicato.
Dal punto di vista dei dipendenti, in Italia l’85% degli intervistati concorda comunque sul fatto che le tecnologie per il lavoro remoto abbiano permesso loro di lavorare in modo più efficiente di prima. Di contro, guardando alle aziende, l’82% delle organizzazioni italiane ha dovuto sviluppare nuovi modi per misurare la produttività dei dipendenti, come ad esempio incontri regolari con i manager per una valutazione dei risultati concordati (52%), per discutere i carichi di lavoro (46%) e l’utilizzo di nuovi software di gestione dei progetti (46%).
In questo contesto, è importante avere consapevolezza che monitoraggio e performance sono due cose molto diverse. Gli strumenti di Digital Workspace permettono alle persone di lavorare da qualsiasi luogo e la ricerca evidenzia che i dipendenti si sentono più apprezzati e sentono di avere maggior fiducia da parte del proprio datore di lavoro. La mancanza di trasparenza e la misurazione delle prestazioni “di nascosto” possono rapidamente erodere la fiducia dei dipendenti e portare i talenti ad abbandonare le aziende, in un mercato delle competenze altamente competitivo e stimolante. L’aumento del lavoro da remoto richiede quindi nuovi modi di monitorare le prestazioni e i risultati, ma che vadano oltre il tempo trascorso alla scrivania.
