Durante l’Innovative Data Infrastructure Forum (IDI), Huawei delinea le sfide del settore annunciando una nuova strategia di storage e lanciando l’Olympus Mons Award 2022
In occasione dell’edizione 2022 dell’Innovative Data Infrastructure Forum (IDI) di Huawei, grazie al contributo di numerosi ospiti di rilevanza mondiale provenienti dal settore ICT, è stata offerta una panoramica sul futuro dell’archiviazione dei dati e sulle migliori modalità per sprigionarne le enormi potenzialità, oggi fondamentali per accelerare una trasformazione digitale che sia anche sostenibile.
Il primo ad intervenire è stato Peter Zhou, Vice Presidente di Huawei e President dell’IT Product Line, con un keynote dal titolo ‘Implementare una piattaforma di archiviazione affidabile e incentrata sui dati per diverse applicazioni’, durante il quale ha delineato le quattro sfide che stanno attualmente coinvolgendo le tecnologie di storage:
- innovazione per i futuri carichi di lavoro legati ad applicazioni emergenti, come database distribuiti, big data, IA e applicazioni HPDA (High-Performance Data Analytics);
- accelerazione nei servizi dati, che implica una maggior rapidità e disponibilità in tempo reale di analisi ed elaborazione dei dati per migliorare l’efficienza produttiva e l’esperienza dell’utente;
- maggiore protezione dei dati, per mitigare i frequenti attacchi informatici che potrebbero causare enormi perdite economiche;
- soluzioni green, in grado di rendere l’archiviazione dei dati sempre più innovativa e ad elevata efficienza energetica.
In questo contesto, Zhou ha spiegato come Huawei abbia già messo a disposizione una serie completa e di prodotti per l’archiviazione all’avanguardia per far fronte con successo a queste sfide – tra cui OceanStor Dorado All-Flash Storage, OceanStor Pacific Distributed Storage, OceanProtect Backup Storage e FusionCube – e rivolta a settori e imprese chiave per l’economia globale. Zhou ha tuttavia sottolineato come ciò non sia sufficiente per implementare una piattaforma di archiviazione affidabile e incentrata sui dati per diverse applicazioni senza un impegno da parte dell’azienda anche nei seguenti ambiti:
- il disaccoppiamento dell’architettura di archiviazione dati e di calcolo che, grazie a nuovi sistemi di storage, porrà le basi per servizi più veloci, affidabili ed efficienti a costi più bassi;
- la maggiore quantità di motori di accelerazione delle applicazioni dati all’interno dei sistemi di storage, non solo per memorizzare i dati in modo costante ma anche per offrire un servizio al pari di un’infrastruttura dati, in grado di combinare la persistenza dei dati con il motore di accelerazione dell’applicazione;
- il green design, aspetto chiave nello sviluppo del prodotto e incentrato su: produzione sostenibile, utilizzando materiali rinnovabili; prodotti ecologici con componenti a basse emissioni di carbonio, come la memoria NAND flash, la progettazione hardware ad elevata densità, la riduzione dei dati chiave e pool di risorse per minori ingombri e una migliore efficienza delle stesse; fattori abilitanti green, in grado di supportare i servizi aziendali volti a ottimizzare le operazioni legate alla produzione per una migliore efficienza energetica.
Successivamente, Assaf Natanzon, Huawei’s Chief Architect of Data Storage, è intervenuto con un keynote intitolato ‘Strategia green a ridotte emissioni di carbonio nell’infrastruttura dei dati’. Questa è stata l’occasione per presentare la strategia sostenibile ‘3+1’ di Huawei per l’archiviazione dei dati che permette di ridurre il consumo di energia per TB di dati attraverso la progettazione ad elevata densità, la convergenza del sistema, la riduzione dei dati e la gestione dell’impronta di carbonio nel corso dell’intero ciclo di vita.
Nel dettaglio, i prodotti e le soluzioni di storage di Huawei supportano i data center nella loro transizione green attraverso strategia sostenibile ‘3+1’ dell’azienda, che si incentra su:
- progettazione ad elevata densità: Huawei utilizza componenti e sistemi ad elevata densità per aumentare la compattezza dell’hardware e l’efficienza di dissipazione del calore. Le unità a stato solido (SSD) sono infatti consigliate come alternativa più efficiente dal punto di vista energetico alle unità a disco rigido (HDD), utilizzando il 70% di energia in meno e occupando il 50% di spazio in meno, a parità di capacità. L’uso da parte di Huawei di SSD NVMe half-palm consente ai sistemi di archiviazione proprietari di supportare 36 SSD in un contenitore per dischi da 2 U, offrendo una densità hardware molto più elevata rispetto a prodotti simili e un’efficienza di dissipazione del calore superiore del 25% rispetto a un contenitore per dischi tradizionale;
- convergenza del sistema: Huawei garantisce un maggiore utilizzo delle risorse supportando diversi protocolli contemporaneamente ed eliminando i silos di archiviazione. Un singolo sistema di archiviazione supporta infatti contemporaneamente i protocolli a blocchi, i file, gli oggetti e gli Hadoop Distributed File System (HDFS) per requisiti diversificati così da assicurare diversi tipi di archiviazione. Inoltre, il pool di risorse convergenti può combinare più sistemi di storage nei data center, migliorando così l’utilizzo delle risorse;
- riduzione dei dati: l’archiviazione dei dati di Huawei si basa su algoritmi di deduplicazione e compressione, nonché un algoritmo EC (Elastic Erasure Coding) ad alto rapporto per migliorare l’utilizzo dello spazio e ridurre la duplicazione dei dati. Attualmente, gli algoritmi di deduplicazione e compressione aiutano i sistemi di storage Huawei a fornire un rapporto di riduzione dei dati fino a 72:1, che corrisponde al 20% in più rispetto al benchmark di settore. Inoltre, l’algoritmo EC 22+2 di Huawei, flessibile e proprietario, raggiunge un tasso massimo di utilizzo delle risorse pari al 91%, che è 1,75 volte superiore rispetto al tradizionale meccanismo a 3 copie.
Infine, per invitare l’intero settore a far fronte alle sfide più urgenti nell’ambito dell’archiviazione dei dati, tra cui quella della sostenibilità, Natanzon ha concluso annunciando l’edizione 2022 dell’Olympus Mons Award che, articolata in due diverse challenge, ha come obiettivo quello di incoraggiare l’intero mondo accademico e scientifico a unire le forze per promuovere il progresso nelle tecnologie chiave di data storage, accelerare l’implementazione a livello di settore dei risultati e favorire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra l’industria, la realtà accademica e gli istituti di ricerca.
Nel dettaglio, la prima delle due challenge, dal tema ‘infrastruttura dati dalla massima efficienza energetica’, si rivolge alla comunità accademica con l’obiettivo di individuare nuove modalità per migliorare l’efficienza complessiva e ridurre il consumo energetico dei data center attraverso innovazioni di software e hardware di tipo collaborativo. La seconda, incentrata sul tema ‘archiviazione dati con la massima efficienza in termini di costi per bit’, è invece indirizzata alla comunità scientifica chiamata a sviluppare un nuovo sistema di archiviazione incentrato sulla memoria e sulla centralità dei dati.