Batterie e autonomia: 3 consigli

di Valerio Longhi

Articolo a firma di Rachel Pugh, Sales Enablement Specialist di Panasonic Mobile Solutions Business Division Europe

Prima o poi ci passano tutti: si ha fretta di rispettare una scadenza di lavoro e si sta procedendo spediti, la pressione della consegna ha schiarito le idee e ora basta mettere nero su bianco quel pensiero brillante per poi premere il pulsante di invio. Ma no: l’avviso di batteria scarica compare sullo schermo come i sette cavalieri dell’apocalisse che arrivano all’orizzonte. La barra dell’energia residua è rossa e si sta assottigliando in maniera preoccupante.

È una sensazione terribile, non è vero? Nel peggiore dei casi, il dispositivo si spegne prima che si possa salvare il lavoro e collegare l’alimentazione, e nel migliore dei casi mentre si cerca l’adattatore si perde anche il filo del ragionamento.

Secondo l’indagine B2M State of Enterprise Mobility 2021, è il 75% dei lavoratori in prima linea a segnalare almeno un problema di batteria ogni mese. Questo basta a immaginare la frustrazione e la perdita di produttività che ne conseguono.

Ma non si tratta solo degli utenti: anche per i team di supporto IT la preoccupazione legata alla durata della batteria supera qualsiasi altra, e si presenta costantemente come una delle prime tre considerazioni quando si acquista un dispositivo di mobile. E quando le cose vanno male, può essere anche costoso! Poco più del 50% dei team di supporto IT confessa semplicemente di sostituire le batterie dei dispositivi che vengono inviati per controlli con batterie nuove.

Quale può essere la soluzione? Siamo condannati a una vita di frustrazione da batteria? Fortunatamente no. La tecnologia delle batterie si è spostata dalle batterie “dumb” (componenti non identificabili ricaricati dall’unità principale del PC) alle batterie “smart”. L’intelligenza nella batteria significa che ora può prendersi più cura di se stessa, monitorando valori come la tensione e le caratteristiche di carica. La batteria smart è anche unica e identificabile, quindi anche quando una batteria viene spostata da un’unità all’altra può comunque essere gestita come una risorsa separata.

Panasonic Mobile Solutions ha raccolto tre principali suggerimenti per ottenere il massimo dalle batterie dei propri dispositivi mobili:

1. Non tutte le batterie sono uguali

Al momento di fare un acquisto, è importante valutare attentamente i dati di autonomia dei diversi dispositivi che si stanno prendendo in considerazione. Alcune batterie sono meglio di altre, e alcuni device sono concepiti per trarre il massimo dalle loro batterie e quindi durare di più. Bene osservare le statistiche, ma anche come vengono calcolati quei valori; e dove possibile, fare direttamente i propri test, utilizzando le applicazioni che i lavoratori mobili dovranno usare ogni giorno.

2. L’hot swap può risolvere il problema

Sostituire le batterie a caldo significa che è possibile passare da una batteria a un’altra senza dover spegnere il dispositivo o chiudere nessuna applicazione. È un elemento essenziale per i lavoratori mobili che operano in zone critiche, in cui fermarsi non è contemplato.

3. Prendere in considerazione le garanzie Smart Battery

Ci sono produttori che offrono questo tipo di applicazioni e supporto intelligenti. Utilizzando dei software, la salute delle batterie di tutti i dispositivi può essere monitorata da remoto. Quando le batterie iniziano a deteriorarsi a un livello ritenuto problematico, il team di supporto IT riceve un avviso e una nuova batteria può essere spedita direttamente all’utente. Ciò significa che i team IT possono monitorare quali batterie stanno per smettere di funzionare, e sostituirle. È anche possibile pianificare sostituzioni in maniera proattiva, nei momenti ideali per l’utente, riducendo così l’impatto sul business. Non è necessario emettere ordini di acquisto o allocare budget extra: è tutto incluso nella garanzia, con termini di 3, 4 o 5 anni.

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