L’importanza della cyber security nella gestione dei clienti

di Redazione TecnoGazzetta

La pandemia di Covid-19 ha portato ad una moltitudine di cambiamenti nella società tutta, soprattutto per quanto riguarda la migrazione online delle interazioni tra persone e brand. Molte aziende sono state indotte ad oltrepassare il “punto di svolta digitale”, trasformandosi definitivamente. Il Covid ha avuto un effetto simile anche sui consumatori, che si sono rivolti ai servizi digitali come mai prima d’ora.

Se da un lato il maggiore utilizzo delle proposte online rappresenta una notizia positiva per i brand sotto molti punti di vista, in particolare per quanto riguarda l’efficienza e l’engagement, dall’altro si tratta di un’arma a doppio taglio su molti fronti. In primo luogo, aumenta la pressione sulla sicurezza dalla digital footprint delle aziende.

La cyber security tende a fare notizia solo per casi negativi: la violazione di un database di clienti, il profilo social di un brand è stato hackerato o il sito web di un’azienda è stato danneggiato da un attacco informatico. Tuttavia, quando funziona come dovrebbe, sono in pochi a prestare attenzione agli sforzi dei brand in materia di cyber security.

Probabilmente, però, il fenomeno merita un’attenzione giornaliera maggiore rispetto al passato. Secondo i dati forniti di recente dalla National Cyber Security Alliance (NCSA) e da Cybsafe, un utente su quattro è stato vittima di un furto d’identità su internet. Quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di essere sempre connesso a internet e, nonostante la familiarità con i servizi online, oltre un terzo dei partecipanti ha ammesso di essere stato vittima di truffe di phishing, con conseguente furto di denaro o di dati.

Anche i brand sono a rischio. Una ricerca di Venafi ha rivelato che l’81% delle aziende ha avuto un episodio di violazione della sicurezza informatica legato al cloud negli ultimi 12 mesi. Solitamente, però, non si tratta di un evento isolato: secondo uno studio condotto a livello mondiale da Cymulate, due terzi delle aziende che hanno subito attacchi informatici sono state colpite nuovamente nel giro di un anno.

Perché la cyber security è rilevante per il customer service

Le aziende hanno l’obbligo di gestire con estrema cura i dati forniti dai clienti perché, altrimenti, potrebbero creare seri danni al rapporto di fiducia tra brand e clienti.

Uno studio di Centrify ha rilevato che due terzi delle vittime di violazioni di dati hanno perso fiducia nell’organizzazione che detiene le loro informazioni. Peggio ancora, un’altra ricerca ha dimostrato che, quando è stato chiesto agli intervistati se avrebbero smesso di intrattenere rapporti commerciali con un’azienda vittima di una violazione o di un attacco informatico, il 75% ha risposto in maniera affermativa. Inoltre, un rapporto del 2020 di FTI Consulting indica che le aziende si aspettano un calo del 9% del fatturato globale a seguito di una crisi legata alla sicurezza informatica o alla privacy dei dati.

Al contempo, però, i clienti desiderano poter usufruire delle proposte dei brand online in maniera fluida e senza soluzione di continuità. Pertanto, sono necessarie una serie di caratteristiche diverse, basate su un’autenticazione rapida, un’esperienza digitale intuitiva su tutti i tipi di dispositivi e un processo di login semplice.

Naturalmente, non tutte le caratteristiche sono compatibili con elevate misure di sicurezza informatica. In effetti, spesso una sicurezza rigorosa ostacola l’onboarding e la navigazione dei clienti senza soluzione di continuità, soprattutto nei settori bancario e finanziario.

Come creare una resilienza informatica customer-friendly 

I brand devono trovare un complicato equilibrio tra la fruizione di una customer experience eccellente e l’adozione di rigorosi processi di gestione della sicurezza. Non è un compito impossibile se si prendono le giuste decisioni per garantire che la resilienza informatica sia solida e che i clienti siano sempre al primo posto.

Molti attacchi informatici hanno inizio o sono causati dall’azione dell’uomo, sia che si tratti di un insider che collabora con i criminali, sia che si tratti di un semplice calo di attenzione. La sensibilizzazione dei team, sia nei dipartimenti IT sia al di fuori di essi, e la formazione del personale sono componenti chiave di qualsiasi strategia di resilienza informatica.

Una volta poste queste basi in termini di cultura aziendale, è opportuno adottare una serie di misure per prevenire e mitigare i danni causati dagli attacchi informatici. In primo luogo, è necessario disporre di solide policy di sicurezza informatica, che siano quindi facili da usare, che si evolvano nel tempo e che tengano conto degli inevitabili errori umani.

Analogamente, se si tratta di un’organizzazione di grandi dimensioni e rivolta al pubblico, ci si deve aspettare di essere bersaglio di attacchi informatici. Avere dei piani per rispondere in modo proattivo e corretto alle violazioni dei dati è un pilastro di qualsiasi strategia di sicurezza informatica efficace, che comprende l’implementazione di un sistema di intelligence sulle minacce, la definizione di procedure di protezione e l’utilizzo di analisi basate sul comportamento.

Dal punto di vista del customer service, occorre anche garantire che i punti di contatto siano sicuri lungo tutto il percorso. A tal fine, è possibile definire dei profili dei clienti e fare una mappatura del loro percorso attraverso un’interazione standard con il brand, utilizzando solide misure di governance e inserendo l’identificazione multifattoriale nei processi di iscrizione, oltre a tutta una serie di altri passaggi.

Un altro punto da considerare è l’utilizzo di una comunità di “hacker etici” per testare la solidità dell’infrastruttura IT. Si tratta di una preziosa risorsa: sono professionisti che conoscono il modo in cui operano i pirati della rete e sfruttano le loro conoscenze per aiutare le aziende a garantire la sicurezza informatica.

L’offerta di sicurezza informatica di Comdata

In definitiva, la sicurezza informatica deve essere allineata alla strategia aziendale. Tuttavia, assicurarsi che i vostri partner commerciali si impegnino nella sicurezza informatica è altrettanto importante quanto considerarla una priorità all’interno dell’organizzazione, soprattutto per i processi aziendali in outsourcing.

In Comdata sappiamo che la protezione dell’intero ecosistema aziendale – i nostri clienti, i loro clienti e i membri del nostro team – è fondamentale e la consideriamo una priorità assoluta. Applichiamo scrupolosamente i più elevati standard di sicurezza informatica e dei dati a tutto ciò che facciamo a livello di organizzazione.

In tutte le nostre attività e aree geografiche, abbiamo sviluppato e implementato un modello di sicurezza informatica globale per garantire un ambiente altamente sicuro e conforme alle normative internazionali sulla privacy dei dati. Oltre a essere conformi alla GDPR, disponiamo di una serie di certificazioni riconosciute a livello internazionale, che riflettono il nostro standard di sicurezza elevato e il nostro impegno a raggiungere l’eccellenza operativa, tra cui:

  • ISO 27001: Sistema di gestione della sicurezza delle informazioni
  • PCI DSS: sicurezza delle carte di credito
  • ISO 10002: Gestione della qualità della customer satisfaction
  • ISO 22301: Gestione della continuità aziendale

Come ogni azienda che considera seriamente la sicurezza informatica, evolviamo costantemente la nostra resilienza informatica. Puntiamo sempre a potenziare le nostre misure di sicurezza informatica e a migliorare continuamente i nostri approcci per proteggere i sistemi informatici e i dati.

Una solida sicurezza informatica è più importante che mai, ma i brand devono anche tenere in considerazione i propri clienti. Questi due fattori dovrebbero operare insieme per creare un’esperienza sicura e piacevole per i clienti che interagiscono sempre più con i brand online.

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