Da TeraStat 2 a TeraStat 3, una progressione di un numero che nasconde un deciso passo avanti e, più in particolare, il prossimo arrivo alla Sapienza di un nuovo supercomputer con una capacità di calcolo significativamente alta. “Rispetto al predecessore, TeraStat 3 sarà in grado di processare gli stessi dati di TeraStat 2 in meno di metà del tempo” ha detto Umberto Ferraro Petrillo, professore al Dipartimento di Scienze Statistiche de La Sapienza, e già responsabile scientifico di TeraStat 2. In altre parole riuscirà a fare in un giorno il lavoro di 3000 normali computer da ufficio. “Questo nuovo supercomputer monterà inoltre delle schede dedicate per lo sviluppo di applicazioni basate su intelligenza artificiale” ha aggiunto Edoardo Bompiani, responsabile tecnico del sistema.
L’annuncio è giunto settimana scorsa, a margine della prima edizione del Workshop sul Supercalcolo tenuto a La Sapienza, che ha visto la partecipazione di ricercatori ed esperti provenienti da tutta Italia. Di fronte a centinaia di partecipanti (in presenza e virtuali) sono state illustrate le potenzialità e le opportunità offerte dall’uso di strumenti di supercalcolo in ambito scientifico, con particolare riferimento a TeraStat 2.
Aperto dalla Prorettrice alla Ricerca Maria Sabrina Sarto, che ha definito il progetto TeraStat “una iniziativa chiave per la crescita dell’Ateneo in questo settore”, l’appuntamento è servito a fare un quadro di quelli che sono anche gli impieghi operativi di un supercomputer.
Marco Oliverio, Direttore del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, ha sottolineato per esempio l’importanza dei sistemi di supercalcolo nello svolgimento della ricerca in ambiti quali quello biologico, nel quale c’è spesso una enorme quantità di dati da analizzare. Sempre dal Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Simona Giunta, recente vincitrice di un finanziamento ERC Starting Grant assegnato dall’Unione Europea, ha sottolineato il ruolo strategico dell’infrastruttura di supercalcolo TeraStat 2 nelle attività del proprio gruppo di ricerca.
“In un mondo sempre più complesso e allo stesso tempo ricco di informazioni, riuscire a elaborare quantità ingenti di dati è di fatto diventato necessario. E per l’Italia, Paese che ha la sua forza nell’industria e nella ricerca, questa più che un’opzione è una strada da percorrere con decisione perché destinata a fare la differenza” ha concluso Giovanna Jona Lasinio, Direttrice del Dipartimento di Scienze Statistiche.