Ricerca VMware: aumento della creatività e della collaborazione nelle aziende che sperimentano politiche di lavoro ibride e distribuite
Lo studio “The Distributed Work Dilemma: When Innovation and Job Satisfaction Compete“, condotto da Vanson Bourne per conto di VMware, evidenzia come le opinioni degli intervistati sul luogo in cui si sentono più innovativi siano in contrasto con il luogo in cui preferirebbero lavorare, con l’81% degli intervistati che si sente maggiormente soddisfatto se non ha vincoli sulla scelta del luogo da cui lavorare.
Inoltre, gli intervistati di aziende in EMEA che sperimentano politiche di lavoro ibride e distribuite, in cui è possibile lavorare in ufficio e da remoto, riferiscono un aumento del morale (56%), della creatività (52%) e della collaborazione (53%) all’interno dei propri team rispetto a prima della pandemia.
La ricerca evidenzia anche alcuni trend, fra cui:
- Spostamento di equilibrio tra datori di lavoro e dipendenti: mentre negli ultimi mesi il fenomeno delle “Great Resignation” e una carenza di talenti quasi globale hanno messo i dipendenti in una posizione di forza, l’attuale clima economico sta rivoluzionando gli equilibri e sconvolgendo l’assetto di potere tra datore di lavoro e dipendente, con i datori di lavoro che iniziano ad avere il coltello dalla parte del manico.
- Grandi carenze di talenti e aumento del turnover: nonostante un aumento generale della soddisfazione sul lavoro negli ultimi due anni, tutti i settori, i reparti e tutti i Paesi registrano carenze di talenti. E il turnover all’interno dei team è particolarmente elevato, soprattutto in quelli di cybersecurity.
- L’automazione facilita il lavoro ibrido e distribuito: gli investimenti in tecnologia – e più precisamente in automazione – sono fondamentali per ridurre il burnout e facilitare la collaborazione necessaria per mantenere l’innovazione, anche in un ambiente distribuito.