Responsabile della conservazione dati digitali: figura sempre più richiesta, conviene investire

di Redazione TecnoGazzetta

Parte il mastercourse Anorc, unico in Italia per la formazione alla professione

Fra le nuove e più richieste professionalità in una società sempre più digitalizzata si fa strada il Responsabile della conservazione, professionista addestrato a gestire e conservare i documenti e gli archivi informatici che hanno valore storico, culturale e giuridico. Perché viviamo in un mondo digitale “datocentrico” che necessita di custodi con capacità interdisciplinari che sappiano offrire le migliori soluzioni per preservare l’autenticità e l’integrità nel tempo dei dati che la propria azienda, pubblica o privata che sia, amministra. Come già avviene con i Data protection officer (i custodi dei dati personali in ambito privacy) che sono ormai figure consolidate.

“Proprio come il DPO – spiega alla dire l’Avvocato ed esperto di diritto dell’innovazione Andrea Lisi – oggi anche il RDC è indispensabile. Chi sviluppa fatturazione elettronica, chi riceve Pec, chi usa firme digitali o sigilli elettronici, non può non dotarsi di un sistema affidabile di conservazione. lo prevede la normativa contenuta nel Cad, è scritto nelle schede tecniche di AgID contenenti le linee guida della formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici. E quindi ha bisogno di formare staff interdisciplinari in cui deve esserci il responsabile della conservazione. Questo vale per gli enti pubblici e privati”.

L’avvocato Lisi è direttore scientifico del Mastercourse Executive per la formazione degli Rdc, l’unico percorso professionalizzante in Italia dedicato specificatamente alla preparazione a questo mestiere. “Dietro a questo corso che è giunto alla sua 25esima edizione – afferma Lisi – ci sono Anorc (Associazione Nazionale degli Operatori e Responsabili della Conservazione dei contenuti digitali, https://anorc.eu/) e il supporto organizzativo di Digital&Law (https://digitalaw.it/). È rivolto alle professionalità interpreti di diritto o economia, a chi si occupa di archivistica, agli ingegneri. A chi insomma è disposto a ‘contaminare’ il proprio profilo professionale per occuparsi di digitale lavorando in un team, perché per aggredire la materia bisogna lavorare in una organizzazione interdisciplinare che possa includere più professionalità e più tecnologie. Accanto a queste professionalità ci sono imprenditori, anche società IT che hanno sviluppato sistemi di conservazione. La formazione, infine, è aperta non solo a chi è laureato, ma a chiunque voglia guardare con attenzione questa materia”.

Secondo Lisi, acquisire le competenze per la custodia per “garantire la memoria dei documenti digitali” significa garantirsi un ruolo in un mondo del lavoro in continuo cambiamento. “Gli Rdc – afferma – sono figure professionali che saranno sempre più richieste in futuro e conviene secondo me investire. Stiamo in un mondo, un mercato digitale, che cambia ogni giorno. Oggi parliamo di regole tecniche Agid per la conservazione, ma nel futuro ci saranno altri strumenti e regolamenti. Ciò che però è sicuro – conclude – è che siamo sempre più datificati, esistenze digitali, identità digitali, stiamo entrando nei metaversi, e che dovremo dare certezza ai dati che ci riguardano”.

Il Mastercourse di Anorc per la formazione dei Responsabili della conservazione e conservatori di oggetti digitali è diviso in tre segmenti formativi: ‘Lecture’, 18 ore in e-learning; ‘Training’, 16 ore in streaming; ‘Meddle’, 2 giorni di full immersion in un campus a Milano. I tre livelli sono complementari e puntano ad adattarsi alle esigenze formative e di aggiornamento professionale degli iscritti.

Il corso parte a gennaio con “Lecture”, disponibile dal prossimo lunedì 23 gennaio, il cui programma permetterà di acquisire tutte le nozioni fondamentali di natura amministrativa, giuridica e archivistica in materia di formazione, gestione, conservazione e protezione dei contenuti digitali. Il 5 aprile inizierà invece il livello “Training” dove gli iscritti saranno inseriti in classroom virtuali per concentrarsi su argomenti verticalizzati, in diretta: le Linee Guida di AgID, la gestione degli archivi in ambito sanitario, le criticità contrattuali legate al trasferimento di dati personali in Paesi extra UE e le prossime novità del regolamento eIDAS. Infine il 17 e 18 maggio a Milano si terrà il campus ‘Meddle’ che offrirà un’esperienza diretta con case study, workshop, business game e altre attività.

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