A cura di Hervé Renault, VP Cloud EMEA, VMware
Qualunque sia il settore in cui operiamo, indipendentemente dalle dimensioni della nostra organizzazione, siamo tutti impegnati nel raggiungere lo stesso obiettivo: assicurarci di essere all’avanguardia nell’esperienza dei clienti, sviluppare un business vincente e operare nel modo più efficiente possibile. Il che è ancora più difficile in questi tempi di crescente incertezza politica ed economica.
In questo scenario, tutti si stanno attrezzando per competere al meglio. Come? Attraverso la trasformazione digitale e i dati. Secondo il nostro Multi-Cloud Maturity Index, entro il 2024, il 98% delle organizzazioni in Italia (il 95% in EMEA) guarderà ai propri dati come a un driver per i ricavi, con il 53% che li riconoscerà addirittura come una fonte significativa di guadagno, rispetto all’attuale 27%.
Le applicazioni determineranno la vittoria o la sconfitta
La corsa per ottenere valore dai dati continua a essere definita dalla velocità, dalla sicurezza e dalla redditività con cui le organizzazioni riescono a immettere sul mercato nuove applicazioni, o a riscrivere quelle esistenti, per perseguire i loro obiettivi strategici. Se un tempo queste applicazioni risiedevano esclusivamente nei data center, con il tempo si sono spostate nel cloud e, congiuntamente, si sono evoluti nuovi cloud per offrire nuove funzionalità.
Il multi-cloud come fattore abilitante essenziale
Esistono cloud privati, ospitati interamente on-premises, cloud pubblici, ospitati esternamente da cloud provider, e cloud ibridi, che combinano i vantaggi di entrambi. Qualche anno fa, abbiamo assistito allo sviluppo dei cloud locali, che risiedono nell’edge in siti distribuiti. Più recentemente si sono diffusi i cloud sovrani, guidati dai requisiti delle nuove normative in ambito protezione dei dati. Il multi-cloud è ora l’impostazione predefinita in un mondo in cui le risorse più preziose di un’organizzazione – le sue applicazioni, i suoi dati, la sua forza lavoro e la sua infrastruttura – non sono più centralizzate in edifici fisici, ma distribuite ovunque.
Un percorso chiaro per aumentare i ricavi e la crescita
Il valore del multi-cloud è ampiamente dimostrato. Quasi tutte le organizzazioni (95%) concordano sul fatto che le architetture multi-cloud siano ormai fondamentali per il successo aziendale; il 48% ritiene che chi non adotta un approccio multi-cloud rischia di fallire. In Italia, il 54% ritiene che l’utilizzo del multi-cloud abbia avuto un impatto molto positivo sulla crescita dei ricavi e il 53% ritiene che abbia avuto un impatto molto positivo sulla redditività. Infatti, solo l’1% ritiene che il multi-cloud non sia fondamentale per il successo aziendale.
Aumento della complessità e del caos
Per realizzare concretamente questo valore, le organizzazioni devono risolvere la sfida della complessità e del caos che possono senz’altro aumentare a seguito dell’utilizzo di più cloud. I senior leader che abbiamo coinvolto nella ricerca affermano che il desiderio e l’obiettivo di trarre più valore dai dati sono frenati da problemi di sicurezza, competenze, difficoltà di unire diversi ambienti cloud e accesso ai dati a silos. Le organizzazioni devono inoltre migliorare il controllo relativo alle spese operative e al cloud, un problema che si pone se si vuole che i dati generino un reale valore aziendale.
Ostacoli e sfide comuni
Ogni cloud ha un modello diverso. Un maggior numero di modelli significa anche maggiore complessità e quindi maggiori rischi e costi. Il trasferimento delle applicazioni nel cloud e da un cloud all’altro è difficile, lungo e costoso, così come la formazione e la riqualificazione dei team per la gestione delle applicazioni dopo una migrazione, soprattutto con l’attuale scarsità di competenze nel mercato IT. Tutta questa complessità, estremamente costosa, chiede a gran voce di essere semplificata.
Semplificare, proteggere, scalare
Le aziende cloud smart scelgono di utilizzare un’unica piattaforma multi-cloud sulla quale possono costruire, eseguire, gestire e proteggere tutte le applicazioni, in modo coerente e su scala attraverso tutti i cloud. Prendiamo ad esempio il team McLaren Racing, che si affida a una serie di applicazioni chiave per migliorare l’aerodinamica del veicolo, ottimizzare i componenti dell’auto e prendere decisioni nel circuito in tempo reale e basate sui dati. Utilizzando un’infrastruttura ibrida a bordo pista, i propri data center e ambienti cloud pubblici per l’esecuzione di applicazioni essenziali, McLaren sta massimizzando il valore del multi-cloud per migliorare le proprie prestazioni in pista.
L’utilizzo di una piattaforma multi-cloud intelligente consente ad aziende come McLaren di scegliere l’ambiente migliore per applicazioni specifiche, con tutta la visibilità, l’efficienza e il controllo necessari, con meno rischi e un time to value più rapido.
Inoltre, consente di scegliere l’ambiente giusto per i dati giusti, comprese le informazioni sensibili alla latenza che devono rimanere vicine per garantire le prestazioni; un aspetto sempre più importante in vista del regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act), approvato lo scorso novembre 2022 dal Parlamento UE che garantirà la resilienza operativa digitale per il settore finanziario. Inoltre, con le organizzazioni che utilizzano la stessa piattaforma, gli stessi strumenti e la stessa gestione in tutti gli ambienti, non c’è più bisogno di eseguire attività di re-tool e re-train ogni volta. Con i noti tagli alle spese in risposta alla flessione prevista per quest’anno, è fin troppo facile mettere in secondo piano gli investimenti a favore di un atteggiamento conservativo… Ma la storia ci insegna che chi continua a investire in aree intelligenti e smart ha maggiori probabilità di recuperare e avere successo. Il multi-cloud smart consente alle organizzazioni di ogni settore e dimensione di ottenere risultati positivi per l’organizzazione e i suoi stakeholder. Non è il momento di bloccarsi nel caos, ma piuttosto di essere smart e vincere la gara.