Nasce l’osservatorio ABI AIPSA sull’intelligenza artificiale nella sicurezza bancaria

by Fabrizio Castagnotto

In che modo l’intelligenza artificiale può aiutare a prevenire e contrastare le minacce fisiche a danno delle banche e dei loro clienti? Quali sono le buone pratiche già in uso nel mondo? E in che modo è necessario modificare i propri modelli organizzativi interni, per poter implementare questo tipo di strumento nei piani di sicurezza integrata?

A queste e simili domande proverà a rispondere l’Osservatorio “AI per la sicurezza delle istituzioni finanziarie”, promosso dal centro di ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine (OSSIF) e da Aipsa, l’Associazione nazionale dei Professionisti della Security.

Uno strumento di monitoraggio che sarà coordinato dalla società Spike Reply e si avvarrà dei docenti dell’Università LUISS Guido Carli, dei rappresentanti del Gruppo di Studio Tecnico ABI per la Sicurezza e dei componenti del Gruppo di Lavoro Aipsa, “Sicurezza finanziaria”.

Obiettivo principale, monitorare le opportunità ed i rischi dell’impiego dell’intelligenza artificiale nella prevenzione e nel contrasto delle minacce di sicurezza fisica contro gli istituti di credito.

Non solo, l’Osservatorio si occuperà anche dell’analisi di use case di successo e consentirà di mappare lo stato dell’arte ed i trend innovativi nell’impiego dell’intelligenza artificiale nella sicurezza, così come di individuare le tecniche di attacco più sofisticate.

“Abbiamo fortemente voluto questo osservatorio – spiega il presidente di Aipsa, Alessandro Manfredini perché solo partendo da un’analisi dello stato dell’arte possiamo sviluppare professionalità adatte ad affrontare questo cambiamento epocale. Gli attacchi cibernetici da parte di hacker italiani e stranieri sono in aumento in tutta Europa, tanto che il cyber risk per gli istituti bancari è cresciuto dal 21,8% di 3 anni fa al 22,6% del 2022. Ma non soltanto. Le minacce sono molteplici ed è quanto mai necessario un approccio multidisciplinare alla questione. Ben vengano dunque tutti i partner che volessero aggiungersi a questo Osservatorio specializzato”.

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