Sleights e SmartOne i team migliori selezionati da SEA Vision e NeoRurale Hub, aziende del territorio partner dell’iniziativa. In totale dal 2017 sono 30.000 gli studenti e le studentesse che hanno partecipato all’iniziativa provenienti da 20 atenei in tutta Italia, oltre 360 i partecipanti a questa prima edizione dell’Università degli Studi di Pavia
Si è chiusa il 31 marzo scorso presso l’Università degli Studi di Pavia la prima edizione del Samsung Innovation Camp, iniziativa sviluppata in collaborazione con Randstad, agenzia internazionale specializzata in servizi HR, con l’annuncio dei team che hanno presentato i project work migliori selezionati da SEA Vision e NeoRurale Hub, aziende del territorio partner del progetto.
Tra oltre 360 partecipanti di questa edizione, il team Sleights e il team SmartOne sono stati giudicati migliori rispettivamente da SEA Vision, azienda specializzata in ambito di software di visione per l’industria farmaceutica, e NeoruraleHub, azienda innovativa che aggrega e sviluppa soluzioni, competenze e innovazioni per la sostenibilità della filiera agroalimentare.
Gruppo Sleights per SEA Vision
Con l’acquisizione di ARGO Vision, SEA Vision ha la necessità di integrare l’Intelligenza Artificiale sia all’interno del proprio portfolio prodotti, sia a livello di competenze dei propri dipendenti. SEA Vision ha così chiesto agli studenti di aiutarli a definire un programma di formazione interna sui temi dell’AI, tenendo presente il background dei dipendenti, con l’obiettivo di aggiornare i propri talenti, valorizzarli e portare avanti al contempo una campagna di Retention & Employer Branding.
Il gruppo Sleight ha pensato per SEA VISION una piattaforma pratica e immediata che semplifica e rende fruibile l’apprendimento in qualsiasi momento. L’idea consiste in un network nel quale riunire sia la community di dipendenti sia i contenuti delle lezioni del corso online, della durata di circa 15 minuti, fruibili in video e diversificati in base al background dei dipendenti. Al fine di migliorare l’apprendimento il team ha pensato inoltre di integrare questi contenuti con podcast accessibili su Spreaker, ovvero interviste al personale qualificato con suggerimenti su come mettere in pratica le lezioni teoriche, e webinar basati sui principali argomenti affrontati. Alla fine di ogni capitolo sono previsti degli esercizi finali, erogati sotto forma di quiz tramite la piattaforma Typeform, che permetteranno ad ognuno di consolidare le competenze acquisite. I dipendenti che raggiungeranno i risultati migliori nei quiz saranno premiati, nell’ottica di consolidare anche l’employer branding.
Alessandro Ferrari, CEO di ARGO Vision, ha dichiarato: “Formazione e condivisione del know-how sono uno dei pilastri fondamentali del successo di ARGO Vision. Dopo l’acquisizione da parte di SEA Vision è iniziato un progetto di condivisione di questo know-how a vari livelli in tutto il gruppo. Il progetto pilota coinvolgerà in prima battuta gli sviluppatori e progressivamente verrà aperto a tutta la compagine. È un’iniziativa ambiziosa, multi-country e multi-lingua che ha l’obiettivo di elevare ulteriormente le competenze del gruppo focalizzandole sui temi dell’intelligenza artificiale di cui ARGO Vision è protagonista sul mercato italiano ed europeo”.
Il gruppo SmartOne per NeoRurale Hub
NeoruraleHub ha coinvolto gli studenti in un progetto volto all’integrazione dell’Internet of Things nel settore agricolo. Il project work ha previsto una mappatura e selezione delle migliori tecnologie IoT lungo l’intera filiera agricola. Lo scopo é automatizzare il data entry, l’analisi e il calcolo dei benefici economici ed ambientali nei vari passaggi dal campo alla tavola al fine di valorizzarne gli stessi.
Il Progetto del gruppo SmartOne ha risposto a questa esigenza facendo leva sulla tecnologia blockchain e l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain “Acraf”, SmartOne può creare un registro con cui tracciare il ciclo di un prodotto all’interno della filiera, del packaging e informazioni aggiuntive.
Il consumatore avrà così accesso attraverso un’app brandizzata Neorurale non solo all’acquisto dei prodotti ma anche a tutta una serie di informazioni relative all’impatto ambientale dei prodotti e dell’azienda stessa. Inoltre, scannerizzando il QR code presente sulle confezioni, si potranno consultare una serie di informazioni legate sia al ciclo produttivo del prodotto e degli strumenti impiegati per la sua produzione, sia al materiale utilizzato per il riciclo del packaging. In questo modo il consumatore si sentirà partecipe e consapevole non solo del tipo di prodotto che sta acquistando ma anche del suo ruolo attivo nella sostenibilità ambientale.
“L’ingresso del digitale in agricoltura è una rivoluzione che dobbiamo sfruttare al meglio, integrando il mondo 4.0 con le Nature Based Solutions. L’obiettivo di NeoruraleHub è implementare queste soluzioni digitali e naturali nell’intera filiera agroalimentare. Con i ragazzi del Samsung Innovation Camp abbiamo cercato i best IoT devices con lo scopo di integrarli nella nostra filiera agroalimentare naturale e rigenerativa. Innovation Camp e NeoruraleHub Beyond sustainability.” Ha commentato Giovanni Boschin, Agri-service Manager di NeoruraleHub.
Cos’è Innovation Camp
Innovation Camp, progetto che dal 2017 ha visto la partecipazione di 30.000 giovani provenienti da 20 atenei in tutta Italia e più di 360 solo nell’Università degli Studi di Pavia in una sola edizione, nasce con l’obiettivo di accompagnare gli studenti e le studentesse delle università italiane in un percorso formativo volto a offrire loro quelle competenze digitali in linea con le richieste del mercato, contribuendo a costruire i profili professionali del futuro.
Gli studenti hanno partecipato a un vero e proprio corso di formazione che si è integrato con i percorsi universitari già avviati, consentendo loro di sviluppare nuove competenze digitali ma anche manageriali e di marketing, particolarmente richieste dal mondo del lavoro attuale. Organizzato in più fasi, una serie di moduli teorici online aperti a tutti gli iscritti e una seconda fase accessibile solo dopo il superamento di un test di valutazione che ha visto i ragazzi lavorare a un project work a stretto contatto con le aziende, con l’obiettivo di avere un primo confronto diretto con il mondo dell’impresa.
“Mi auguro che per questi ragazzi possano aprirsi nuove opportunità grazie alle nuove competenze acquisite. Con Innovation Camp vogliamo contribuire a ridurre il cosiddetto skill mismatch ovvero il divario sempre più ampio tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili. Il digitale infatti sta creando nuove professioni e nuovi profili che le aziende faticano a trovare sul mercato perché mancano le competenze adeguate. Fenomeno questo sempre più frequente nel nostro paese che sfavorisce l’occupazione e rallenta la crescita, quanto mai cruciale in questo momento storico” ha commentato Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia.
“Abbiamo seguito da vicino il percorso degli studenti all’interno del progetto. I moduli formativi che dovevano svolgersi in aula e necessariamente si sono realizzati distanza ci hanno permesso di evidenziare sia l’elevata professionalità e la notevole capacità di ingaggio da parte di Samsung e di tutti i partner coinvolti, sia la maturità e consapevolezza dei nostri studenti nella partecipazione online e off line, nell’organizzazione del lavoro in gruppi fra studenti che fino a quel momento non si conoscevano.
È stato difficile scegliere i migliori team per i project work proposti dalle aziende. I lavori presentati denotavano, originalità, una capacità di analisi evoluta, un focus molto centrato sui bisogni e una spiccata competenza nella presentazione della proposta progettuale. Il percorso Innovation Camp ha fatto emergere le capacità e la versatilità dei nostri studenti, in un ambiente stimolante e multidisciplinare, con lavori di gruppo che aiutano a comprendere meglio quali sfide si potranno presentare nel mondo del lavoro. Sono anche certo che, grazie al progetto, questi studenti avranno maggiore consapevolezza di sé e delle proprie competenze” ha dichiarato Pietro Carretta, Delegato del Rettore per il Placement dell’Università di Pavia.