1. La tecnologia digitale migliora i risultati dell’apprendimento, ma da sola non basta
L’utilizzo della tecnologia digitale mette quasi tutti d’accordo: secondo il 71,6% contribuisce infatti a migliorare l’apprendimento dei ragazzi.
Rispetto all’indagine pre-Covid questo dato perde 5 punti percentuali, aspetto che rispecchia la stanchezza dei genitori provati da quasi 15 mesi – seppur discontinui – di didattica a distanza. Mamme e papà riconoscono il valore del digitale quando utilizzato come integrazione alla didattica guidata dall’insegnante, come strumento per coinvolgere i ragazzi e potenziare l’apprendimento. Attenzione: i genitori sono ben consapevoli che la tecnologia, da sola, non basti: è il 35% dei “tecno-scettici” a segnalare questo limite.
Tra le motivazioni maggiormente espresse dai genitori a favore della didattica digitale (dovendo scegliere una sola opzione) si evidenziano i seguenti aspetti:
a. È complementare alla lezione tradizionale (52,9%)
b. Coinvolge più del libro cartaceo (17,9%)
c. Permette di superare difficoltà specifiche dell’apprendimento (14%)
d. Mantiene alta l’attenzione dei ragazzi (13,4%)
La prima risposta è: uno strumento a supporto dello studio e dei compiti (35,8%); il 30,9% la vede anche come uno strumento per invogliare i bambini a imparare mentre giocano, cogliendo quindi la potenzialità di utilizzare un device come il tablet ma per fare qualcosa di formativo.
2. SOS tutor dedicato
L’aspetto certamente più interessante da rilevare è l’enorme balzo in avanti della richiesta di un aiuto dedicato: oggi, dopo 15 mesi di didattica a distanza, la richiesta più sentita dai genitori è quella di formatori qualificati che guidino direttamente i ragazzi nello studio, nei compiti e nelle ricerche (39,2%). Un’esigenza molto sentita per la gestione quotidiana dei propri figli, che raggiunge addirittura il 40% nella Scuola Primaria e un picco del 43,7% nell’Infanzia. Nell’ultimo osservatorio pre-Covid, questo stesso dato si riduceva al 6% dei genitori.
Un ulteriore 34,2% dei genitori cerca invece un tutor on demand che risponda a domande e dubbi specifici dei ragazzi, anche a distanza: in totale sono 7 su 10 i genitori italiani che cercano un aiuto dedicato per i compiti.
Interrogati sulle materie per le quali necessitino di maggiore supporto, per i genitori italiani Inglese e Matematica rimangono in pole position in continuità con gli anni passati, anche se perdono terreno lasciando spazio alle altre materie, rispettivamente con un 24,4% (era 40% pre-covid) e un 21,6% (era 29% pre covid). Seguono poi Italiano (18,4% – era 27% pre covid), Storia e Informatica (7,8%), Geografia (7,3%), Seconda lingua (5,3%), Arte e Immagine (5,1%), e infine Musica (1,9%).