Articolo aggiornato il 7 agosto 2021
Slitta alla fine del 2021 il passaggio al nuovo standard tv. Ci sarà quindi più tempo per smaltire i televisori non predisposti alla ricezione del nuovo digitale terrestre DVB T2. Ma quali saranno le novità introdotte da questo passaggio e come si fa a riconoscere i modelli di televisori già abilitati?
Risponde Altroconsumo nel suo speciale.
La cronistoria e gli aggiornamenti
Partiamo dall’inizio. Se ne riparla alla fine del 2021; il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto il nuovo calendario per il passaggio al nuovo standard tv.
Inizialmente previsto per il 1° gennaio 2020 per Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, lo “spegnimento” del vecchio digitale terrestre non partirà prima di settembre novembre del 2021 e coinvolgerà regioni diverse da quelle indicate nel precedente calendario: si partirà infatti con Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e di Bolzano.
Come verificare se la propria TV è abilitata al nuovo digitale terrestre DVB T2
Ecco, regione per regione, quando avverrà il passaggio dal nuovo al vecchio digitale terrestre (l’arco temporale indica che la transizione può iniziare alla prima data ma verrà conclusa entro la seconda).
Dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021: (Area 2 e Area 3) Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e di Bolzano.Dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022: (Area 1) Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna.Dal 1° aprile 2022 al 31 giugno 2022: (Area 4) Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.
Il calendario aggiornato
Il nuovo calendario – aggiornato il 7 agosto 2021 – per il riassetto delle frequenze nelle aree regionali viene così rimodulato:
- Dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021 nell’area 1A – Sardegna;
- Dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022 nell’area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; nell’area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza;
- Dal 1 marzo 2022 al 15 maggio 2022 nell’area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche;
- Dal 1 maggio 2022 al 30 giugno 2022 nell’area 1B – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.
Il decreto ha inoltre disposto l’introduzione dello standard tecnologico di trasmissione televisiva del digitale terreste Dvbt-2 a partire dal 1 gennaio 2023.
Nella prima fase del passaggio, i canali DTT abbandoneranno lo standard MPEG-2 per usare esclusivamente l’MPEG-4 (inizialmente impiegato solo dai canali HD, per semplicità quelli dal 500 in su, ndr). La transizione definitiva invece avverrà a luglio del 2022 a gennaio 2023 con il passaggio allo standard HEVC.
Nel 2009 siamo stati obbligati a comprare un decoder o a cambiare televisione a causa del passaggio dal segnale analogico a quello digitale. Ora, a distanza di circa dieci anni, saremo costretti a cambiare di nuovo. Già quando si passerà a un nuovo standard televisivo, il DVB T2 e non tutti i televisori presenti sul mercato oggi sono in grado di supportarlo. Per questo sarà previsto un bonus rottamazione.
Le trasmissioni della tv digitale terrestre verranno progressivamente migrate verso un nuovo standard nel quadro più generale di riorganizzazione delle frequenze assegnate alla televisione. In sostanza, si toglie una porzione di frequenze televisive per assegnare più spazio alle comunicazioni mobili cellulari. Per far entrare in una porzione di spretto più ristretta tutta la miriade di canali televisivi è stato necessario adottare dei sistemi di trasmissione video più avanzati come l’HEVC che permette una migliore qualità dell’immagine con minore occupazione di banda.