Tre milioni di euro sottratti ai consumatori negli ultimi 6 mesi con bollette truffa

by Valerio Longhi

Il 50% degli utenti sceglie il fornitore solo sulla promessa del prezzo più basso, ma spesso dietro si celano imbroglioni. La start-up di fornitura energetica Revoluce punta sulla trasparenza e sulla tutela dei consumatori, molti dei quali pagano senza realmente comprendere le voci in bolletta, né protestare in caso di errori
Tre milioni di euro sono stati sottratti a 250 utenti solo negli ultimi 6 mesi in Sicilia. 500 mila euro di danni sono stati causati da un truffatore milanese in Veneto durante il primo lockdown. Lazio e Abruzzo sono le Regioni che hanno ricevuto più domande al Servizio di Conciliazione. Sono solo alcuni dei dati evidenziati dal Rapporto circa le truffe sulle bollette di luce, gas e acqua, stilato da Revoluce, start-up di fornitura di luce e gas naturale, fondata da un gruppo di trentenni del sud Italia.
Oltre il 50% di chi cerca un nuovo fornitore si ferma alla promessa del prezzo più basso e di un risparmio esclusivo, per questo molti potenziali truffatori, facendo leva sul presunto risparmio, trovano le condizioni ideali per convincere gli utenti. E le frodi sulle bollette, purtroppo, continuano a coinvolgere centinaia di migliaia di utenti. I tentativi di raggiro possono avvenire per telefono, sia fisso sia cellulare, o anche attraverso una visita di un falso rappresentante.

Secondo il rapporto, sarebbero almeno 15 milioni gli italiani in cerca di un fornitore più conveniente dell’attuale, un bacino di utenti che fa gola alle aziende. Nel 2019 sono pervenute 10.361 richieste di informazioni, di cui il 25% inerenti alla tematica “cambio fornitore” e “contratti non richiesti”, persone che si sono trovate con contratti fasulli o di cui non sapevano niente (dati ARERA 2019). Con l’arrivo dell’inverno, inoltre, le bollette di luce e gas del mercato tutelato sono aumentate sensibilmente, rispettivamente del 15,6% e dell’11,4%. Per non parlare delle maxi-bollette con conguagli, ricalcoli e consumi stimati.
La maggior parte degli utenti si limita a pagare, a volte per la difficoltà nel comprendere fino in fondo le voci in bolletta, altre perché non sa quale sia l’iter dei reclami, altre ancora per pigrizia o per evitare problemi, andando poi a cambiare nuovamente fornitore. Si stima che l’ammontare delle truffe si aggiri intorno ai 750mila euro di danni subiti dai cittadini ogni anno e non denunciati, ma la cifra reale potrebbe essere molto più alta. Questi utenti pagano cifre esorbitanti e poi cambiano fornitore, senza preoccuparsi della truffa in cui sono incappati.

È in quest’ottica che Revoluce ha creato la piattaforma “Energia Zero Truffe”, una sorta di social network delle utility che è anche un vero e proprio CAF 2.0, il primo specializzato nel mercato libero dell’energia. Questa piattaforma nasce a tutela del consumatore, poiché dal Rapporto sulle truffe è emerso come chi subisca una truffa non sempre faccia una denuncia o un reclamo formale attivando tutti gli strumenti.
“Il nostro obiettivo sarà offrire assistenza a 360 gradi con materiali gratuiti per tutti e consulenze ad un prezzo simbolico. – Spiega Giuseppe Dell’Acqua Brunone, CEO & Founder di Revoluce – Vogliamo fornire agli utenti tutte le informazioni oggettive per difendersi dai disservizi e per orientarli nella giungla del mercato libero. La piattaforma sarà arricchita anche con contenuti testuali, audio, video, podcast, articoli, interviste, infografiche, animazioni, report, guide, libri e altro per incentivare la partecipazione di professionisti del settore, associazioni di consumatori e di categoria. Un luogo in cui gli attori del mercato potranno liberamente generare e fruire di contenuti utili a far crescere il nostro settore. Energia Zero Truffe comprende anche l’abbonamento ad un magazine trimestrale che invieremo a casa degli iscritti. Noi vogliamo proporre un nuovo modo di vivere l’energia, fatta di coinvolgimento attivo, di conoscenza, semplicità, condivisione e di esperienze positive e non solo di bollette incomprensibili da pagare”.

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