Perché bisogna evitare le ricerche zero clic per ottenere più traffico

by Redazione TecnoGazzetta

Due le opzioni: volgere la situazione a proprio favore per creare brand awareness o individuare le keyword per le quali non ci sono funzionalità della SERP di alcun tipo.

Possono le ricerche zero click diventare l’arma vincente per il posizionamento di un sito web? A quanto pare sì, e Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, spiega in che modo.

Fino ad oggi sono state l’incubo di ogni SEO manager, e di chi sta cercando di migliorare il posizionamento del proprio sito web. Parliamo di quelle ricerche in cui digitando l’oggetto nella barra del browser si ottiene già la risposta, senza dover cliccare su nessuno dei risultati. Un esempio? Scrivendo “quanti anni ha Tom Cruise”, in alto nella SERP si ottiene già la risposta.

Le ricerche zero clic danneggiano il CTR dei ranking SEO di tutti i siti web, che, anche se si trovano nelle prime posizioni delle SERP, non ottengono visualizzazioni. È bene sapere che se il proprio sito ha come target una keyword che già genera una risposta istantanea in cima alla SERP, ottenere traffico sarà come nuotare controcorrente.

Ciò, però non vuol dire che si debba gettare la spugna, ma che è importante tenere con la dovuta considerazione l’effetto di questo genere di ricerche, ed inserirle in un quadro strategico più ampio.

Non possiamo certo ignorare che per molte keyword le ricerche zero click siano all’ordine del giorno. Quello che dobbiamo imparare a fare è volgerle a nostro vantaggio. – Spiega Chiara Clemente, Marketing Manager Italia di Semrush A questo punto abbiamo due strade che possiamo percorrere: puntare sulla brand awareness ottenuta grazie ad un buon ranking, oppure puntare tutto su keyword diverse, che restano fuori da questi schemi”.

Nel primo caso, dobbiamo costruire il sito incentrando i contenuti su quella specifica parola chiave, così da posizionarci più in alto possibile nella lista dei risultati. Solitamente questo genere di ricerche è molto frequente, e questo significa che moltissime persone leggeranno il nostro nome, sebbene non clicchino sul sito. In quel momento non avremo ottenuto traffico, ma l’utente si ricorderà di noi, e potrebbe tornare a cercarci in maniera diretta.

Per la seconda opzione, invece, dobbiamo fare uno studio approfondito delle parole chiave, non solo della nostra pagina, ma di quelle più cercate online, individuando quelle che portano traffico e che rimangono fuori dalle ricerche zero click. Una ricerca complessa che richiede l’utilizzo di tool professionali specifici.

In risposta alle richieste di molti utenti, Semrush ha introdotto la funzionalità della SERP per ogni keyword. Una volta attivato questo filtro, basta scendere nella pagina, fino a dove c’è scritto “Nessuna”. Questo mostrerà le keyword per le quali non ci sono funzionalità della SERP di alcun tipo.

C’è la possibilità che ottenere una posizione nella top 3 di una SERP come questa porti un CTR nettamente migliore rispetto a una SERP piena di funzionalità speciali. Il consiglio che vogliamo dare per avere siti ancora più performanti è quello di combinare il filtro che rimuove le funzionalità della SERP con altri due filtri: il volume di ricerca e la difficoltà della parola. In questo modo, potrai individuare le migliori opportunità per ottenere nuovo traffico organico senza troppa concorrenza. Un ulteriore suggerimento è quello di puntare su keyword long-tail: sono spesso meno competitive; quindi, potrebbe essere più facile raggiungere nella metà superiore della SERP. Le keyword long-tail hanno un intento specifico. Ciò significa che puoi puntare ad esse con contenuti altamente specifici che approfondiscono un argomento per fornire al tuo pubblico le informazioni di cui ha bisogno” conclude Chiara Clemente.

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